Il museo virtuale progettato da Atelier oï per Vistosi è più vero del vero

Siamo entrati, in esclusiva, nel museo virtuale progettato da Atelier oï per Vistosi. Ma se vi aspettate un racconto di luoghi mirabolanti, di essere sorpresi da grafiche spiazzanti e di incontrare personaggi vestiti con tute dai colori acidi, avete sbagliato canale.

Benché spesso il concetto di 'virtuale' si sovrapponga a quello di 'immaginifico', quello progettato da Atelier oï per la vetreria veneta Vistosi è uno spazio virtuale iperrealistico, ispirato a strutture esistenti e concepito come un luogo reale.

Uno spazio in cui si entra dal proprio pc e dentro cui ci si può muovere, come in un vero museo, inquadrando con il proprio mouse le collezioni che la vetreria ha realizzato negli anni.

Il metaverso ma come la realtà

"Il progetto virtuale insiste su un luogo che c’è davvero", racconta Armand Louis di Atelier .

Lo studio svizzero ha approcciato il lavoro come se fosse un progetto fisico reale. L’adesione alla realtà è stata letterale, tanto che la proprietà della vetreria Vistosi a Murano è stata digitalmente demolita per costruirci sopra il nuovo museo virtuale e l’ambiente che circonda la fornace è stato riprodotto fedelmente nelle immagini 3d.

Per cui, entrando nel museo virtuale sembra proprio di trovarsi sull’isola di Murano, circondati dalle acque della laguna, con i suoi tipici riflessi azzurri e verdastri.

Lo scenario è iperrealistico: corten, pietra e mattoni – materiali tipici del territorio veneziano, ricostruiti grazie al supporto dell’agenzia HiveHub con un processo di texturizzazione fotorealistica – caratterizzano i volumi esterni degli edifici del complesso museale che sembra galleggiare sull’acqua.

All’interno, regna un delicato equilibrio tra luce naturale e luce artificiale delle lampade e s’intravede addirittura la vetreria con i maestri vetrai al lavoro.

L’iper-realismo tech (di derivazione antica)

In questo momento di effervescenza culturale e tecnologica intorno ai mondi virtuali, gli output sono molteplici. Il fatto che, tra tutti i mondi possibili, quello disegnato da Atelier oï per Vistosi sia iperrealista, ci aiuta forse a renderlo più familiare. Un po' come la metafora del desktop dei primi Macintosh.

La scrivania del computer, che è ancora oggi modellata come una scrivania fisica e organizzata in file e cartelle, aiutava le persone che non conoscevano i computer a capire come utilizzarli. Basando i computer sugli stessi principi organizzativi dell'ufficio, la tecnologia risultava meno intimidatoria.

Fare storytelling nel corporate metaverse

Questo museo proietta nel digitale esperienze concrete fatte di oggetti, cultura e storia. È un esempio di storytelling proiettato in una sorta di corporate metaverse. Per l’azienda si tratta di un investimento importante che servirà per fare conoscere i prodotti Vistosi a un pubblico ampio.

"Sarà uno strumento di supporto alla vendita tradizionale", spiega l’ad Matteo Moretti, "avrà un e-commerce collegato e la rete dei rivenditori connessa per rispondere in tempo reale alle domande dei fruitori del sito."

"Ci aspettiamo di incrementare le vendite in maniera decisamente superiore alla nostra capacità produttiva", conclude Moretti contestualizzando l’intervento in un’ottica phigital, di integrazione del mondo digitale con quello fisico.