È stato il primo giornalista digitale ad aver ricevuto un Honorary Fellowship dal Royal Institute of British Architects, premio conferitogli nel 2017 per il grande contributo dato al mondo dell’architettura. Nel 2018 l’Evening Standard lo aveva nominato una delle mille persone più influenti di Londra, talmente importante era stato il suo ruolo nel posizionare strategicamente la capitale inglese nel mondo del design.
Quel ruolo lo portava spesso in contrasto con la comunità milanese, che non gli perdonò, nel marzo 2020, lo scivolone di Virtual Milan, il lancio – poi ritirato – di una rassegna virtuale pensata con gran tempismo negli stessi giorni, ad aprile, in cui si sarebbero dovuti tenere Salone e FuoriSalone, sub iudice per la pandemia. Una ferita poi rimarginata, come traspare dal dolore di Luca Nichetto, che all’epoca non esitò a criticare quel passo e oggi saluta commosso l’amico: “Ciao Marcus, ci mancherai tantissimo! Eri tosto e determinato, hai cambiato il mondo del design per come si conosceva, hai creato dibattiti, prese di posizione, visioni diverse, ma sempre e comunque le hai gestite con ironia e leggerezza. La comunità del design mondiale da oggi è più sola senza la tua voce. Ti sono grato, ti siamo tutti grati per quello che hai fatto e per la legacy che ci hai lasciato”.