Dalla riqualificazione del quartiere San Giuliano alla recente inaugurazione del Fellini Museum - un museo diffuso su tre luoghi cardine della città - Rimini sta vivendo anni interessanti, segnati da nuove opere architettoniche, ristrutturazioni e installazioni artistiche. Partiamo dai numeri: in dieci anni, dal 2011 al 2021 sono stati investiti 465 milioni di euro in opere pubbliche.
La vera sfida culturale di Rimini è stata, quindi, organizzare e mettere in rete, entro il 2021, un inedito patrimonio di luoghi riqualificati in grado di attrarre in città centinaia di migliaia di nuovi viaggiatori e, contemporaneamente, ridisegnare la ‘skyline’ dell’identità collettiva, restituendo spazi culturali alla comunità e ai suoi ospiti. È attraverso un percorso di architettura, arte e design, quindi, che vi conduciamo alla scoperta di una Rimini “ricucita”, dove è stata presa in considerazione e curata la consolidata frattura mare/centro.
Piazza sull’Acqua e Ponte Tiberio
Il Ponte Tiberio, una struttura realizzata in Pietra d’Istria a partire dal 14 A.C. e punto di partenza della Via Emilia, nel 2017 diventa protagonista della riqualificazione dell’area attraverso la nuova Piazza sull’Acqua, un’area di circa 6.500 mq che funge da cerniera tra importanti luoghi della città: il centro storico, Borgo San Giuliano e l’ingresso al parco cittadino Marecchia. L’intervento ha visto la realizzazione di una passerella galleggiante lunga circa 36 m che collega la banchina destra a quella sinistra del canale, eliminando ogni sorta di barriera architettonica.
Borgo San Giuliano
L’antico quartiere di pescatori, marinai e artigiani, nato nell’anno Mille, grazie agli interventi urbanistici realizzati intorno al Ponte Tiberio, oggi ha riacquistato vitalità persa negli anni ’80, quando si era pensato, addirittura, di abbatterlo in favore di un ennesimo quartiere residenziale. Grazie alla protesta degli abitanti, nacque la Festa de Borg con lo scopo di far conoscere a tutti l’unicità del luogo. La festa fu uno stimolo concreto in grado di attirare l’attenzione della municipalità e salvare il quartiere: molte case dal sapore medioevale furono restaurate e sulle facciate color pastello comparvero i murales, realizzati da vari “street artist”, ispirati a personaggi del borgo e ai film del Maestro Fellini.
Fellini Museum
Il 12 dicembre 2021 è stata inaugurata la terza sede del Fellini Museum, un museo diffuso che si sviluppa su tre spazi storici di Rimini: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta. Nella sede di Castel Sismondo, aperta ad agosto 2021, ovvero la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi, il visitatore si immerge in un percorso che attiva sensazioni come lo stupore, l’immaginazione e il divertimento, seguendo lo spirito del cinema felliniano.
Il Museo Fellini è a cura del regista Marco Bertozzi insieme ad Anna Villari: il Comune di Rimini, poi, ha affidato a Studio Azzurro la direzione artistica e l’ideazione del progetto multimediale immersivo, all’architetto Orazio Carpenzano e allo Studio Tommaso Pallaria il progetto architettonico e l’intero allestimento di Castel Sismondo e del Palazzo del Fulgor. Quest’ultimo è l’edificio settecentesco che a piano terra ospita il leggendario cinema Fulgor, frequentato da Fellini fin da bambino e, in seguito, immortalato in Amarcord.
Infine, lo spazio outdoor del Fellini Museum, è Piazza Malatesta, un set a cielo aperto in cui i sogni felliniani si proiettano all’esterno e invadono il centro storico con allestimenti e installazioni che mettono in connessione classicità e contemporaneità
Museo Part
Il PART - Palazzi dell’Arte di Rimini - apre a settembre 2020 e propone un sito che unisce due edifici medievali nel cuore della città, entrambi affacciati su Piazza Cavour: Palazzo dell’Arengo e Palazzo del Podestà. È qui che oggi si può visitare la Collezione della Fondazione San Patrignano, formata dalla raccolta di opere donate da importanti artisti contemporanei e curata, dal 2017, da Clarice Pecori Giraldi.
Il restauro e il riadeguamento funzionale degli edifici sono stati realizzati dallo Studio AR.CH.IT guidato da Luca Cipelletti, che ha anche firmato la messa in scena e l’allestimento della Collezione di San Patrignano.
208, di Gio Tirotto
208 è il numero delle nazioni nel mondo e 208 il nome scelto per l’installazione di luce realizzata da Gio Tirotto, a cura di Maria Cristina Didero, sulla superficie della Piazza dell’Acqua a ridosso del Ponte Tiberio. 208, infine, il numero delle boe luminose che galleggiano sull’acqua e che, a partire dall’ora del tramonto, cominciano la loro lieve e suggestiva danza luminosa.
“L’obiettivo di ogni mio progetto è la costruzione di un messaggio, che possa essere etico, politico o ironico. Non ha importanza quale, ma non deve mai mancare. Credo che il designer sia come un ponte, che unisce l’idea al messaggio finale, un ponte fatto di forma, dettagli e funzione”, afferma Gio Tirotto.
Demo Hotel
Il Demo Hotel, aperto durante la scorsa estate a pochi passi dal mare, è nato fisicamente dalla ristrutturazione di una pensione abbandonata da anni e concettualmente da un’idea visionaria di Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality. Ne avevamo cominciato a parlare qui anticipando il concept unico (e ripetibile) che caratterizza l’intero progetto, ovvero aver affidato la progettazione degli spazi a 14 studi di architettura diversi, chiedendo a ognuno di interpretare liberamente gli spazi secondo i trend più attuali dell’ospitalità.
L’abbiamo, poi, provato dal vivo e possiamo aggiungere che un soggiorno al Demo Hotel è un soggiorno di scoperta, dove ogni dettaglio degli spazi comuni e delle 9 suite è pensato per sorprendere ed emozionare.
I-Suite
Aperto nel 2009, I-Suite ha dato il via nel territorio romagnolo a un’idea di hotel design che andasse oltre quella di proporre camere arredate con pezzi “firmati”.
Gli architetti Giovanni Quadrelli, che ha curato il progetto architettonico, e Simone Micheli, autore dell’architettura degli interni e del progetto illuminotecnico, si sono inventati camere grandi (dai 40 mq in su), dagli inaspettati volumi irregolari, tutte affacciate sul mare, ma soprattutto tutte realizzate su misura: non esistono pezzi di produzione industriale, compresi i rubinetti o i portasapone.
Gli ospiti delle 55 lussuose camere hanno a disposizione, inoltre, una piscina panoramica che dall’interno si apre verso l’esterno attraversando un’ampia vetrata e il centro benessere realizzato al piano superiore.
Up Hotel
“Up Hotel non è un hotel per turisti. I turisti non esistono più - dice Fabrizio Fabbri, l’ideatore di Up Hotel - Esistono cittadini che desiderano vivere esperienze locali in ogni angolo di un mondo che non ha più confini”.
La colazione disponibile fino alle 12 e aperta alla città e una zona comune nata per rispondere alle esigenze dei giovani viaggiatori di oggi (una social lounge dove potersi connettere, lavorare, conoscere, rilassarsi) sono i servizi che più degli altri caratterizzano la natura dell’Up Hotel, nato da una domanda precisa: “Che esperienza vorrei fare se fossi uno dei miei ospiti?”.
Up Hotel è uno degli hotel di Rimini con la migliore reputazione online ed è, anche, il primo hotel ‘on demand’ in Italia, da tenere presente se si ha l’esigenza di organizzare eventi e meeting di lavoro personalizzati. 25 le camere disponibili, oltre a due sale per convegni per un totale di 120 mq.
Ristorante Augusta
Dopo lo storico stellato Guido di Miramare e Il Mare di Guido a Fico Eataly World a Bologna, il gruppo ha aperto Augusta, nel centro storico di Rimini. Il nome è un tributo ad Augusta Biotti, la moglie di Guido e la prima cuoca di quello che nacque come chiosco in riva all’Adriatico e oggi sede della cucina stellata dello chef Raschi. Per Augusta è stata scelta un’atmosfera ispirata agli interni degli anni ’50 e, proprio come una casa accogliente, è aperto già al mattino con la Bottega e i cicchetti sulla scorta di un Baccaro veneziano.
Yume Ramen
Cristina Zanni, fondatrice dello studio Odeon Design di Sant’Arcangelo di Romagna (RN) ha formato di versi progetti di locali pubblici sulla costa romagnola. A Rimini, in particolare, gli ultimi lavori (2021) sono il Non Tapas Bar e Il Pesce Innamorato, mentre nel 2018 aveva inaugurato Yume Ramen.
Tutti si distinguono per l’estetica giovane, semplice, informale ed elegante allo stesso tempo. Da Yume Ramen, in particolare, la richiesta era quella di realizzare un locale dall’appeal occidentale, ma ispirato alla filosofia orientale, dove nutrire corpo e spirito grazie al Ramen. “Nel nostro Ramen Bar le persone vengono invitate a condividere il loro sogno, scrivendolo su uno Yume.
In questo modo, i sogni degli altri diventano il nostro. Non solo: un posto pieno di sogni, dove poter pensare al proprio, permettere di farsi ispirare da quello degli altri. Così facendo, i sogni di tutti rieccheggiano a vicenda, e possono ricevere l’energia necessaria alla loro realizzazione.”