La piazza, quel gioiello urbano che incastona le città, sorge come teatro della vita quotidiana, luogo dove l'anima delle comunità prende forma e si esprime.
Uno spazio affascinante, come l'atrio di un palazzo, che ha navigato i secoli come epicentro della socializzazione e dell'interazione umana. Oggi le piazze hanno intrapreso un percorso di metamorfosi, trasformandosi in autentici salotti d'interni, in cui il design e l'arredamento si fondono per creare ambienti dalla stretta connessione con gli interiors.
Dove ogni elemento architettonico è disegnato e progettato come un pezzo d’arredo. Le panchine invitano a sedersi e condividere una conversazione, l’illuminazione dona un'atmosfera incantata e le diverse pavimentazioni regalano, con i loro richiami ai tappeti domestici, un effetto zoning che delinea aree e funzioni.
Una delle ragioni principali dietro questa tendenza è la crescente consapevolezza dell'importanza della qualità degli spazi pubblici per il benessere delle persone.
E la piazza è il luogo dove ci si sente a proprio agio, incoraggiati a rimanere e a interagire.
Designer e architetti, landscaper e urbanisti lavorano in collaborazione abbracciando una visione olistica che vede la piazza come un’estensione degli spazi interni delle case, cercando di ricreare l'atmosfera familiare all'aperto.
“Ogni volta che si entra nella piazza ci si trova in mezzo ad un dialogo”, scriveva Italo Calvino ne Le città invisibili. Ed è proprio il dialogo che viene considerato in progetti e visioni recenti.
Come per Forumtorget Square in Svezia dove White Arkitekter ha progettato una lunga panchina-sofa, 65 metri, che ridisegna l’estetica della piazza pur preservandone l’identità originale.
Un salotto lineare all’aperto che consente diverse attività e che può essere utilizzato da entrambi i lati funzionando come divano bifacciale con schienale comune.
Il look è quello di un elemento soffice e sinuoso, quasi un tessuto plissettato, che a seconda delle altezze o della profondità dei posti a sedere offre modi alternativi per accomodarsi, sdraiarsi, giocare, connettersi. Divani step-up, piattaforme over-size, panche reclinabili e molte altre configurazioni uniche che stimolano l’interazione sociale.
Da sedute a stanze da abitare.
Il progetto Escadinhas Footpaths firmato da Paulo Moreira Architectures con Verkron vede le rovine urbane di un piccolo paesino in Portogallo trasformarsi in un'area salotto immersa nella natura. Un progetto che unisce architettura, arte e ambiente.
E dimostra come piccoli interventi urbani possono restituire vita e carattere al centro della città. Nella piccola piazza di Matosinhos, alla sommità delle scale, ogni 'stanza' nata dai resti delle rovine storiche, è stata decorata con colori vivaci ed arredata con panche in muratura.
Perfette per incoraggiare abitanti e visitatori a trascorrerci del tempo trasformato la piazza in un luogo di socializzazione.
Un’installazione permanente, un’opera d’arte a cielo aperto, un progetto d’interni sotto le stelle. È tutto questo e molto di più la City Lounge (Stadtlounge) firmata dall’artista Pipilotti Rist e dall’architetto Carlos Martinez a St.Gallen, in Svizzera.
Un’idea a quattro mani dove il design della piazza affronta e combina forma, scala e materiale. Un gruppo di 'stanze' pubbliche movimenta lo spazio libero tra gli edifici creando un'identità omogenea tra piazza e vie circostanti. Le diverse aree variano in termini di funzione, struttura e forma.
Ciò che crea il senso di connessione è il materiale: un tappeto rosso – asfalto o granuli di gomma – ricopre soffice le aree pedonali e ricreative come anche le corsie e le aree di movimento. Così lo spazio pubblico diventa spazio living per tutti.
Reinterpretare l'interior design in scala urbana, questo è stato fatto con Superkilen, un parco pubblico lungo un chilometro nel quartiere multiculturale di Nørrebro a Copengahen in Danimarca.
Un progetto nato dalla collaborazione creativa di Topotek 1, BIG Architects e Superflex che vede questa striscia urbana trasformarsi in luogo d’incontro che promuove tolleranza e unità, grazie al design. Tre aree, tre colori, tre funzioni.
La piazza rossa, dipinta di rosso, arancione e rosa, si concentra sullo svago e sulla vita moderna; il mercato nero al centro è la piazza-salotto urbano dove i vicini possono incontrarsi e infine il parco verde, letteralmente interamente verde, ha dolci colline, alberi e piante adatte a picnic, sport e dog-walking.
Symbiotic Urban Furniture, è un’idea di arredo urbano dello studio BLUE Architecture di Beijing che vede la relazione simbiotica, quasi un design parassita, tra elementi urbani e arredi.
Un design che si basa su edifici e strutture esistenti, la collezione infatti dipende dal tessuto delle aree urbane che sostengono i mobili, deliberatamente progettati senza gambe o altri componenti strutturali necessari.
"Quando un corrimano accanto al quale le persone passano ogni giorno incontra un tavolino, il corrimano diventa uno spazio attraente dove ci si può fermare per prendere una tazza di caffè."
E così le piazze diventano nuove polarità urbane vivaci, allegre e accessibili che invitano le persone non solo a passare ma anche, e soprattutto, a ritornare.