È passato quasi mezzo secolo dal giorno in cui Richard Sapper disegnò Tizio, la lampada da scrivania con braccio orientabile che sviluppava l’intuizione di Ernesto Gismondi di legare il nome di Artemide a una creazione universale, che piacesse a “Tizio, Caio e Sempronio”.
Quindici anni dopo, la Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina segnava, sempre per Artemide, un’evoluzione in quel tipo di lampada destinata anch’essa a fare la storia del design. Da ultima, Vine Light di Studio Big è la tappa più recente di una storia che, come succede con il miglior design, non è soltanto una faccenda di tecnologia ed estetica, ma l’occasione per osservare in controluce come cambia il bisogno dell’uomo in casa e al lavoro.
Ne abbiamo parlato con Carlotta de Bevilacqua, alla guida di Artemide, l’azienda che queste esigenze interpreta almeno dal 1972.