E se l’industria fosse invece ricettiva i temi della filosofia contemporanea, cosa potrebbe imparare?
Vediamo già cosa la filosofia ha dato al design: nelle scuole e nelle accademie si porta avanti una ricerca soprattutto speculativa. Sembra quasi che l’ultimo dei problemi sia progettare. È un ritorno alle origini: Sottsass, i suoi Scritti di notte, il manifesto La vita come gioco… È filosofia, non progetto. Per quanto riguarda l’industria però, il problema è usarla per fare moral washing. O nella migliore delle ipotesi per riscrivere manifesti, identità, branding.