Gisella Borioli ha fondato Superstudio 40 anni fa e ha le idee chiare: sul suo ruolo nel mondo del design e sul futuro di quello che rimane uno dei luoghi-simbolo del FuoriSalone.
“Gli anni passano e io voglio anche occuparmi di altro, ho molti progetti", dice. "Sto facendo in modo che ci sia un cambio generazionale rigenerativo. Mio nipote Tommaso Stecchi Borioli si sta occupando sempre più di Superstudio con un nuovo team di under 30”.
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Ci sarà quindi una festa di addio di Gisella Borioli dal Superstudio?
Gisella Borioli: “Non è il momento di fare festa: sono davvero preoccupata per la situazione economica e sociopolitica del mondo.
Ho proposto a Tommaso di celebrare facendo il nostro lavoro, come abbiamo sempre fatto. Ci sono molti progetti in corso, alcuni cominciati da me, altri voluti da Tommaso.
Il raggio di azione si apre su più fronti, sia in termini di nuovi spazi, sia in termini di nuove modalità espositive”.
Quali sono i progetti per il Superstudio Maxi alla Bovisa?
Gisella Borioli: “Superstudio Maxi è nato appena prima della pandemia con l’obiettivo di ampliare la nostra attività e farlo con un progetto di rigenerazione urbana e sociale in testa.
Spostarsi verso la periferia richiede una presa in carico della zona attraverso un piano che trasformi lo spazio in un punto di convergenze culturali.
Credo che sia l’unico luogo privato per eventi ad avere tutte le certificazioni di sostenibilità.
Seguendo un'idea di città prossima, vivace e autonoma nei quartieri, continuiamo a cercare di colmare un vuoto, di portare vitalità in architetture disabitate. È così che è nato anche Superstudio”.