Nicola Girotti, responsabile del design del prodotto di Pininfarina, racconta come hanno reimmaginato la storica cabina che dal 1962 è parte integrante del paesaggio urbano italiano

Pininfarina firma il remake della cabina fototessera, installata per la prima volta nel 1962 nella Galleria Alberto Sordi a Roma: nel suo nuovo look eccola diventare più inclusiva, tecnologica, ergonomica e intuitiva.

Presentata presso la sede di Cambiano (TO), la nuova cabina fototessera Icona abbatte ogni barriera architettonica, si adatta alla corporatura dell’utente e ha un’interfaccia più facile (e divertente) da usare, anche per i non nativi digitali.

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A raccontarcela è Nicola Girotti, responsabile del design del prodotto di Pininfarina.

Come nasce il progetto?

Nicola Girotti, Pininfarina: “La cabina fototessera è da sessantuno anni parte integrante del paesaggio urbano italiano, un po' come la cabina telefonica. Ci è piaciuta questa sfida di ridisegnare un elemento presente nell’immaginario collettivo e legato al passato.

Con Icona abbiamo voluto ripensare completamente il prodotto, lavorando sia sull’oggetto sia sull’interfaccia, per trasformare la sua forma geometrica, squadrata e non molto friendly, in un luogo invitante, accessibile e inclusivo, dove fare un’esperienza semplice, immediata e anche divertente”.

Dove verranno installate le prime cabine fototessera Icona? E che fine faranno le vecchie cabine?

Nicola Girotti, Pininfarina: “Icona verrà installata indoor, nei centri commerciali d’Italia. Dall’inizio del 2024, delle 150 nuove cabine fototessera prodotte da gruppo Dedem ogni anno per l’interno, più della metà saranno il nuovo modello Icona di Pininfarina.

Dalle cabine che Dedem ritira dal mercato vengono recuperati tutti i materiali ancora validi per il refurbishing del parco cabine attive, ciò che non è più riutilizzabile viene riciclato. Più del 70 per cento delle parti plastiche della nuova cabina Icona è in materiale riciclato”.

Come avete ripensato la storica cabina?

Nicola Girotti, Pininfarina: “Abbiamo lavorato sia sullo sviluppo fisico dell’oggetto che sull’interfaccia. Abbiamo eliminato ogni barriera architettonica: la nuova cabina Icona è aperta su due lati, senza pedana e con un sedile a scomparsa per permettere anche a chi è sulla sedia a rotelle di entrare agilmente.

Una cabina tecnologica ed ergonomica, con la telecamera che si alza e si abbassa automaticamente in base all’altezza di chi la usa.

Non più una scatola chiusa e claustrofobica, ma un luogo invitante, arioso, con tendine mobili che scendono solo durante lo scatto e uno specchio frontale interno che moltiplica la sensazione di spazialità.

Abbiamo riprogettato l’intero flow dell’interfaccia, per renderlo più intuitivo e interattivo.

Non ci sono più i tasti, ma uno schermo touch, con comandi grandi per essere facilmente usati anche da un pubblico non nativo digitale, con templates molto chiari, animazioni semplici e pochi passaggi.

Abbiamo lavorato su due flussi, distinguendoli graficamente con highlights di colore diverso: il primo per le foto classiche per carte d’identità, passaporti o patenti, il secondo invece per le foto 'fun', fototessere con sfondi personalizzati, pensate soprattutto per i giovani”.

Quando è nata la prima cabina fototessera, e come si è evoluta?

Nicola Girotti, Pininfarina: "I primissimi esemplari di cabina fototessera sono stati presentati all’esposizione Universale di Parigi nel 1890. In Italia, la prima cabina viene introdotta a Roma, nella Galleria Alberto Sordi, nel 1962 da Dedem, marchio fondato nella capitale, nello stesso anno, da Dan David, visionario imprenditore di origini ebreo-rumene innamorato dell’Italia.

L’azienda oggi ha 530 dipendenti, gestisce 3600 macchine distribuite su tutto il territorio italiano, per oltre 10 milioni di fototessere stampate ogni anno.

Nei decenni si passa dall’analogico al digitale, dal bianco e nero al colore, dai sistemi di stampa elettromeccanici, con l’utilizzo della tradizionale chimica fotografica, alla stampa, velocissima, a sublimazione termica dei primi anni Novanta, fino alla macchina contemporanea 'viso', elettronica e con interfaccia software. La cabina oggi è anche un punto dove poter stampare le foto che si hanno su tablet e telefonini”.

Qual è stato il vostro approccio al design della cabina?

Nicola Girotti, Pininfarina: “La cabina è un oggetto statico, ma lo abbiamo approcciato con il nostro inconfondibile design caratterizzato dalle linee dinamiche, i raggi morbidi e fluidi, l’alternanza di pieni e vuoti.

Un’estetica mai fine a se stessa, studiata per accompagnare l’utilizzatore in una cabina nuova e al contempo più familiare e piacevole”.

Tim rinnova le cabine telefoniche con delle stazioni digitali, voi presentate le nuove cabine fototessera. Le città stanno cambiando volto.

Nicola Girotti, Pininfarina: “Il design invita le persone a interagire, attrae con il suo rinnovato linguaggio formale. Come il progetto di Tim, anche Icona ha un’interfaccia completamente digitale e un flusso d’uso simile a quello degli smartphone, per avvicinare un oggetto del passato alle nuove generazioni, e allo stesso tempo per offrire un’esperienza semplice e veloce a chi giovanissimo non lo è più, almeno anagraficamente”.