La Michelangelo Foundation diffonde e promuove i mestieri d’arte in Europa. Una missione fondamentale soprattutto per il nostro Paese

Sono un enorme patrimonio culturale ma anche economico. E una leva su cui le imprese che scommettono sulla qualità – soprattutto quelle della moda e del design – di cui tengono conto per continuare a differenziarsi in un mercato sempre più globalizzato e piatto.

Parliamo dei mestieri dell’arte, cioè di tutti quei lavori che richiedono un altissimo livello di sensibilità e di formazione nell’uso della manualità (ma anche, sempre di più) del digitale.

Interrogarsi su questo universo è fondamentale oggi ancora più di prima. Perché se da un lato è evidente da sempre che il futuro del made in Italy è legato al fare poche cose ma farle molto bene (piuttosto che sulla produzione di massa a basso costo), ora è chiaro che a questa qualità e al meno fatto meglio, è legato anche il futuro del Pianeta.

Come salvaguardare allora i mestieri del saper fare? Ne abbiamo parlato con Alberto Cavalli, condirettore esecutivo di Michelangelo Foundation che monitora attraverso diverse iniziative, tra cui la celeberrima Homo Faber, il mondo dell’alto artigianato.

Come vede la relazione oggi tra alto artigianato e mondo del design?

Oggi è più che mai necessario contribuire a costruire un rapporto sano ed equilibrato tra il design, ovvero una progettazione creativa culturalmente consapevole, e i mestieri d’arte: un rapporto che si basa sul principio che l’artigiano non è mai un semplice esecutore, ma un vero e proprio interprete. Questo è il rapporto che va costruito e sostenuto: un dialogo, una reciproca scoperta di possibilità concrete e di opportunità creative.

Lavorando a livello internazionale, ci può dare un'idea di che valore viene dato al lavoro artigianale di qualità nel mondo?

In Giappone i più importanti maestri artigiani vengono chiamati Tesori Nazionali Viventi. In Francia viene assegnato il titolo di Maître d’Art. In Italia è stata la Fondazione Cologni, insieme alla scuola ALMA di Colorno, a introdurre nel 2016 il titolo di MAM – Maestro d’Arte e Mestiere, proprio per dare un valore più intenso alla straordinaria abilità degli artigiani che sono riconosciuti come maestri. La Michelangelo Foundation sta cercando di creare un linguaggio comune, a livello internazionale, proprio per parlare di artigianato di qualità e per intendersi in merito ai criteri che ne determinano l’oggettiva valenza: proprio per questo abbiamo creato uno strumento di valutazione basato su 11 criteri, attentamente distillati e definiti, che è già entrato in uso in numerosi Paesi d’Europa grazie alle istituzioni che fanno parte del nostro network internazionale, e che è basato su un lavoro (Il valore del Mestiere, Marsilio, 2014) a suo tempo sviluppato dalla Fondazione Cologni. Saper distinguere il folklore dall’eccellenza, e i mestieri d’arte da una manualità non sempre interessante, è un processo culturale che – pur se a macchia di leopardo – sta interessando molti Paesi: con la Homo Faber Guide desideriamo contribuire all’affermazione di questo movimento.

È di questi giorni il lancio di Homo Faber Guide, che mette in connessione Paesi, artigiani, utenti. Ci racconta?

I nostri fondatori, Johann Rupert e Franco Cologni, si sono resi conto che i mestieri d’arte rappresentano uno straordinario patrimonio culturale, economico e artistico. La Michelangelo Foundation ha dato vita a un movimento culturale internazionale che, valorizzando il lavoro dei maestri artigiani, riporta il loro talento e la loro unicità al centro dell’attenzione. La creazione di questa piattaforma editoriale, pensata per aiutare gli utenti a scoprire, o riscoprire, i mestieri d’arte dei diversi territori d’Europa, è una parte fondamentale di questo progetto a lungo termine. La Guide è stata messa on line il 17 settembre con 650 maestri artigiani, in 25 Paesi d’Europa: ma ogni 10 giorni vengono aggiunte botteghe, atelier, manifatture ed esperienze. Sulla Guide trovano spazio i musei e le collezioni di arti applicate, le gallerie specializzate e anche le esperienze che è possibile fare, qualora si decidesse di optare per un approccio hands-on. Crediamo che un simile strumento, disponibile sul sito www.homofaberguide.com e anche su App, sia un vademecum indispensabile per chiunque ami esplorare un territorio, che sia dietro casa o molto lontano, con gli occhi curiosi di chi ricerca la bellezza e l’incanto, la scoperta e la sorpresa.

La Fondazione prevede anche progetti di formazione?

La Michelangelo Foundation ha avviato due importanti progetti per avvicinare i giovani al mondo dei mestieri d’arte. Il primo riguarda gli Young Ambassadors, ovvero le ragazze e i ragazzi che, ogni due anni, accolgono i visitatori di Homo Faber a Venezia. Non si tratta di normali art speakers, ma di una selezione dei più promettenti diplomati delle migliori scuole europee di design e di arti applicate, che vengono formati per poter raccontare tutti gli oggetti, le tecniche, le storie che compongono i contenuti della nostra mostra.

La Michelangelo Foundation sostiene e finanzia inoltre le Summer Schools: una serie di corsi estivi che permettono a giovani designer e artigiani di apprendere o di sviluppare delle abilità specifiche, in un contesto internazionale di rilievo e insieme a maestri importanti. Lo scorso anno abbiamo collaborato con la City and Guilds di Londra, per esempio, ma anche con i tessitori di Aubusson, con i soffiatori di vetro di Belle-Île-en-Mer e con i cestai portoghesi.

La sua visione del futuro e del ruolo dell'artigianato.

Viviamo in un mondo dominato dall’omologazione e dalla proliferazione di esperienze disincarnate. Eppure, più digitali diventano le nostre vite e più analogici restano i nostri sogni: perché anche in un contesto sempre più improntato alla trasformazione tecnologica, noi restiamo esseri umani senzienti e dotati di immaginazione, che si nutre grazie ai nostri sensi. Connaturata alla nostra ricerca di felicità c’è la possibilità di trasformare creativamente il nostro mondo; c’è il desiderio di riconoscerci in oggetti che ci rappresentino; c’è la meraviglia per un’abilità manuale che permette a un materiale di assumere la sua forma più bella. I mestieri d’arte possono offrire opportunità occupazionali a tanti giovani di talento che desiderano trasformare la loro passione in una professione: perché ci sarà sempre qualcosa che le mani dell’uomo sapranno fare meglio di qualunque automa, e che il nostro cuore desidererà.

 

In apertura, fantasmagoriche creazioni in carta realizzate da Asya Kozina & Dmitriy Kozin: monumentali parrucche barocche adornate con complessi microcosmi, nei quali si fondono riferimenti storici e simboli di modernità. ©All rights reserved