In fatto di Circular Economy, qual è lo stato dell'arte dell'industria italiana?
L'Italia vanta una posizione di assoluta leadership in Europa: negli ultimi dieci anni è riuscita più di altri a ridurre, a parità di prodotto, la quantità di materia impiegata nei cicli produttivi (-42% contro una media UE del -28%). Inoltre è prima tra le grandi economie europee per tasso di riciclo sul totale dei rifiuti prodotti, ben il 79%, davanti a Francia 55% e Germania 43%. Anche nel settore legno arredo, l’Italia vanta un primato importante: ben il 93% dei pannelli truciolari prodotti è fatto con legno riciclato. Questi primati in continuo miglioramento, le cui radici vanno cercate nella storica carenza di materie prime dell’Italia, in prospettiva ci renderanno più autonomi dall’importazione di materie e questo rappresenterà per molti settori un vantaggio strategico. Basta guardare quello che siamo riusciti a fare nel settore della carta: non solo siamo riusciti a riciclarla e reimmetterla nei cicli produttivi, ma anche a esportarla come materia prima seconda. Eppure siamo solo all'inizio della transizione da un modello lineare a uno circolare. L'obiettivo, adesso, è passare dal miglioramento dei processi produttivi esistenti al ripensamento delle filiere produttive, più interconnesse e pensate per allungare più possibile la vita e la utilizzabilità dei materiali.