Come entra la sostenibilità nel design di Moroso?
Per esempio con un tessuto in poliestere riciclato disegnato da Patricia Urquiola per Kvadrat e usato per una sua poltrona. E poi, come dicevo prima, con qualcosa che non è sostenibile perché fatta con materiali ecologici, ma perché figlia di un approccio nuovo e sostenibile in sé: due anni fa, Ron Arad è andato a Dakar per la prima volta in vita sua e ha messo su una collezione di quattro sedute con giovani artigiani del Senegal. Abbiamo presentato i prototipi nel 2019, da poco sono finalmente in produzione. È un progetto a cui tengo moltissimo perché arriva dall’idea di avere delle creazioni di Ron che non nascano da stampi, né da macchine che non riuscirebbero mai a riprodurre le curve tipiche del suo design. La Modou Collection, dal nome di uno di questi artigiani senegalesi, è nata dalla capacità unica di questi giovani di piegare il ferro e intrecciare i filati. La sostenibilità deve essere anche una pratica umana, un incontro di mondi altrimenti impossibile, la leva che dà vita a qualcosa che prima non c’era. Ron s’è innamorato del Senegal e ha deciso di andare lì a scolpire le sue opere d’arte. Una cosa che mi rende felice.