L’incontro tra il minimalismo di Cappellini e l’esuberanza di Elena Salmistraro, le novità con l’Istituto Marangoni e la sfida come direttore artistico per IGV Group: per Giulio Cappellini la nuova creatività è fatta di cortocircuiti inattesi

Le idee e l’entusiasmo hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Giulio Cappellini, talent scout, imprenditore e, da anni, anche impegnato nel sistema della formazione grazie alla collaborazione con l'Istituto Marangoni. In occasione della INTERNI Designer's Week Milano, abbiamo parlato con lui di programmi e approcci: sapendo quanto, per lui, la creazione del nuovi passi sempre attraverso la creazione di connessioni inattese...

Cosa succede nello spazio di Cappellini (in via Santa Cecilia 4) durante la INTERNI Designer’s Week Milano?

Quest’anno ho chiesto a Elena Salmistraro di interpretare il mondo Cappellini perché trovo interessante accostare alla matrice minimalista, che caratterizza i nostri prodotti, il segno esuberante di Elena. Mi piaceva il confronto fra i due mondi. Per rispondere anche alla situazione del momento, abbiamo messo in scena Amor Fati: un titolo che reinterpreta il tema filosofico dell’accettazione attiva di ciò che accade con una spinta positiva per superare le difficoltà. L’immaginario onirico, l’iperdecorativismo e il linguaggio eclettico di Elena si accosta nello spazio Cappellini alle tonalità naturali e sofisticate del sabbia e del grigio, ravvivate da dettagli in giallo, verde, azzurro e nero che definiscono le novità 2021 firmate, oltre che da me, da Jasper Morrison, Cyril Dunděra & Matěj Janský e Francesco Forcellini. I prodotti sono presentati con uno schema rigoroso che si contrappone all’allestimento di Elena Salmistraro che prevede interventi di decoro decisi e intensi su pareti e pavimento. E un simbolo di Amor Fati, il serpente, che si aggira nell’ambiente con la grazia e l’ironia tipici di Elena.

Collabora da sempre con l’Istituto Marangoni, come Ambassador e come art director del Design Campus, oltre a gestire le iniziative e i progetti speciali dell'istituto. Quali sono i programmi per quest’anno?

Mi interessa creare connessioni. Da una parte con le aziende: al di là della fase didattica, è giusto che i ragazzi entrino in contatto con chi rappresenta il made in Italy. Questi design contest iniziano con un’analisi dell’azienda scelta da cui emergono i temi su cui lavorare, che possono essere un prodotto, un progetto di comunicazione o le finiture. Il primo design contest di quest’anno è stata guidato da Elena Salmistraro con Moroso. Ora sta iniziando un progetto con Alias, sul mondo dell’ufficio, guidato da Philippe Nigro. Infine il terzo previsto sarà sul design degli oggetti e verrà seguito da un professionista dello studio Nendo con Alessi. Dall’altra parte organizzo incontri con designer da tutto il mondo: non solo descrivono il loro modo di progettare ma condividono la loro carriera fin dagli esordi. Questo per far capire ai ragazzi che dietro ogni storia di successo dev’esserci passione, capacità e grande professionalità. Tra i personaggi invitati, molto diversi tra di loro, ci sono: Bethan Laura Wood, Nendo, Patricia Urquiola, Carlo Colombo, Piero Lissoni.

Parliamo ora del suo recente incarico come art director di IGV Group, azienda che si colloca nel settore degli ascensori. Una sfida davvero particolare…

Mi piace lavorare con aziende di settori diversi dall’arredo. IGV Group è un’azienda molto interessante, con un ciclo di produzione completamente interno, compreso lo sviluppo delle tecnologie: ha inventato soluzioni rivoluzionarie in questo settore. Il mio punto di partenza è stato quello di trovare delle nuove strade. La prima nasce dalla considerazione che, durante la stesura di un progetto di un’architettura, ci sono elementi che non vengono considerati, come l’ascensore. Quindi bisogna pensare di integrarlo in maniera molto forte all’interno di un progetto rendendolo, esso stesso, un elemento qualificato e qualificante dell’edificio. Per questo possiamo creare progetti ad hoc, in base alle esigenze, studiando sia gli interni sia la tecnologia più adatta a quel contesto.

Non solo, coinvolgiamo anche diversi designer per realizzare ascensori particolari di cui, il primo, si chiama On Air ed è firmato dallo studio Marco Piva: un involucro dai confini eterei, in cui lo spazio interno e quello esterno di fondono e si confondono per regalare a chi vi entra una straordinaria esperienza immersiva. Mentre l’ultimo Sky Lift, dello studio MaMa Design, riunisce creatività e tecnologia: qui un lucernario ellissoidale, si apre sul soffitto e simula la sensazione visiva del cielo e del sole, regalando emozioni. Infine, abbiamo già messo a punto un sistema di sanificazione che può essere inserito su tutti i nostri ascensori: perché bellezza, funzionalità e salute, oggi più che mai, devono camminare insieme.