Per quale motivo ha sentito la necessità di scrivere questo libro?
Christoph Noe: "Non sono, o meglio non ero, soddisfatto dello stato attuale della scena del mondo dell’arte. Così ho iniziato a mettere nero su bianco alcuni pensieri che da tempo transitavano nela mia mente. Naturalmente, si tratta di osservazioni basate su 10-15 anni di lavoro nella scena artistica, per cui ci tengo a precisare che non sono ‘apparsì’ dall'oggi al domani ma sono frutto di riflessioni ed elaborazioni. Li avevo in testa e ho dato loro voce.
Avevo la sensazione che sarebbero entrati in sintonia con quelli di altre persone.
Dopo tutti questi anni io credo ancora molto nell'arte, e nella cultura in generale. Però credo che quando non si è soddisfatti di come si sta svolgendo l’impiego nel settore, esistono diverse opzioni di reazione: ci si può limitare a frustarsi, si può fare dell’ironia o, anche, si può abbandonare. Io per ora non voglio andarmene, non voglio lasciare il mondo dell’arte (almeno, non ancora!). Quindi ho fatto questa cosa, forse ingenua ma almeno ci ho provato: ho voluto donare alla comunità artistica una raccolta di riflessioni che spero possano anche essere utili a cambiare alcune cose".
Ricordarsi di mantenere la mente lucida è quindi qualcosa di fondamentale, quando si lavora nel mondo dell’arte.
Christoph Noe: "In realtà a prescindere dal settore in cui si lavora, assicurarsi di poter mantenere una mente sana è sempre importante. Permettere al lavoro di risucchiarci, lasciargli la possibilità di gestire la nostra vita è malsano, dovremmo sempre trovare il modo di fermarci e chiederci: “cosa sto facendo? Lo sto facendo nel modo giusto?”".
Purtroppo si tratta di una condizione di consapevolezza difficile da raggiungere; farsi ‘investire’ da situazioni e ritmi insostenibili, senza fermarsi a riflettere su noi stessi e su ciò che ci circonda non è sempre così immediato. Ritengo che sia essenziale riuscire a osservarsi da fuori, per un’auto analisi ponderata.