Cosa vedremo alla 23sima Triennale: Yesterday's Tomorrow?
Tutti ci chiediamo “cosa faremo domani? Come sarà il futuro?”, ne siamo ossessionati, ma non possiamo trovare una risposta a questa domanda se ci dimentichiamo del passato: dobbiamo imparare dalla storia di ieri per costruire quella di domani, riuscire a far convivere la tecnologia più sofisticata con i paradigmi del passato. Ecco perché «ieri è domani»: senza passato non può esserci futuro.
A Milano porterò il risultato di un lavoro corale, nel quale sono coinvolti alcuni studenti del Politecnico e alcuni rappresentanti della comunità Burkinabé che vive in Italia. Useremo mattoni di argilla per realizzare all’esterno una grande arcata, un passaggio obbligato che guiderà i visitatori nello spazio che ho chiamato degli “Unknown Unknowns”, delle incognite sconosciute che non sappiamo di non conoscere.
Tutt’attorno, un muro dipinto con i motivi tradizionali dell’architettura del Burkina Faso, portando così nel futuro una pratica tradizionale che ha lo scopo di proteggere gli abitanti di una casa, ma anche una scultura aperta che accoglie i visitatori e che può essere toccata, utilizzata, modificata con la propria presenza, e che si conclude in un’area riparata dove sostare, sedersi. E immergersi in questo materiale antico come il mondo.