Come sei riuscita ad adattare il tuo abaco creativo – materico e allo stesso tempo quasi ancestrale – con quello del marchio?
Elisa Ossino: "Come sempre, ho cercato di stabilire un incontro tra la mia visione e l’identità del brand. A mio avviso, un lavoro è riuscito quando si riconoscono entrambe le ‘mani’, quelle del progettista e quelle del marchio.
In questo caso è stato abbastanza facile, perché avevo come fonte di ispirazione la Xila, con la sua anta iconica provvista di gola e priva di maniglia.
Attorno a questa idea forte ho costruito un racconto lavorando sui volumi molto decisi del piano e dei fianchi, i quali generano una sorta di ‘C’ che accoglie le ante.
Queste ultime le ho ‘allungate’ portandole a pavimento, offrendo una visione inedita di un elemento che era stato sempre presentato con lo zoccolo. Ho lavorato anche sul contrasto tra volumi, come quello che si genera tra lo spessore importante del piano e un bordo sottilissimo, producendo un’area ribassata in cui ho innestato due vasche di lavaggio.
Un leitmotiv della ‘mia’ Xila è proprio la contrapposizione tra volumi forti e spessori sottili: è una dialettica che mi interessa molto, perché cerco sempre di lavorare sia su progetti monumentali e scultorei sia sulla ricerca della leggerezza. Ho voluto mettere insieme queste due attitudini e inoltre ho sviluppato una ricerca sui materiali, che è un’altra componente centrale del mio lavoro.
In questo caso per il piano abbiamo impiegato un marmo, una pietra di Breccia Imperiale, che ha un colore molto caldo ed è profondamente materica, mentre per le ante abbiamo optato per un’argilla dalla tinta ancora una volta molto ‘intima’. Altro elemento decisamente caratterizzante è il piano snack: la sua forma è di nuovo scultorea, ed è realizzato in un massello trattato a olio, a conferma ulteriore di una ricerca precisa sulla tattilità delle superfici.
La forma dello snack è quella di un cerchio tagliato in corrispondenza dell’intersezione con il piano, mentre il suo piede è una porzione di cerchio.
A riprendere la linea arrotondata dello snack provvedono dei taglieri in marmo e legno, esteticamente (e ‘matericamente’) ispirati a quelli di un tempo.