“Prima di disegnare un oggetto”, prosegue Citterio, “ci deve essere una motivazione: questa è la base del lavoro di un designer. Da sempre il mio lavoro è legato all’analisi del comportamento; negli anni Ottanta ho cominciato a fare imbottiti di una certa profondità, proprio perché mi ero accorto che le persone non si sedevano sui divani solo per fare conversazione. Così come nel mondo delle cucine, ho disegnato modelli che non erano costituiti solo da una base e un pensile ma erano anche il luogo dove si mangiava. Quasi sempre il mio design è legato al comportamento, al modo in cui le persone vivono e interagiscono con gli oggetti. Ho sempre lavorato in questo modo, anche nell’architettura accade la stessa cosa: quando progettiamo, ci immaginiamo sempre le persone, come arrivano, come entrano, come si muovono all’interno dello spazio, cosa faranno. In sostanza, il modo in cui le persone si relazionano con lo spazio diventa uno degli elementi guida del progetto”.