Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio di Neurobiologia Vegetale di Firenze e secondo il New Yorker uno dei World Changers del pianeta, sostiene da tempo che le piante possono insegnarci delle strategie per la modernità. E Pnat, la spin off dell’Università di Firenze, lo sta dimostrando. Da poco più di cinque anni il suo team, composto da architetti, designer e botanici, lavora a progetti basati sulla cooperazione fra uomo e mondo vegetale. E sta mostrando una strada originale per integrare in modo funzionale le piante negli edifici ad alta densità.
Il verde come elemento funzionale degli edifici
Il social housing, i supermercati, le grandi aziende sono stati il primo terreno di prova di Pnat, una sorta di sandbox sperimentale in cui gli studi di Mancuso sono diventati pratica. I risultati sono molto positivi per varie ragioni. Uscendo dall’idea della pianta come ornamento o come escamotage estetico, o come bizzarria architettonica, il verde diventa una parte funzionale degli edifici, con ricadute economiche e umane importantissime. E, cosa non da poco, dimostra scientificamente, dati alla mano, che usare le piante per depurare e migliorare la qualità dell’aria, o per creare orti in-haus ad alta efficienza, non solo è possibile e fa risparmiare energia. Ma conviene economicamente.