Le aziende del design: tra produzioni “in house” e filiere esterne
Tornando al settore del mobile, questo momento di crisi pone rischi e vantaggi sia per quelle aziende che realizzano “in house” l'intero catalogo dei prodotti, sia per coloro che si appoggiano a una filiera di fornitori esterni. Capiamo perché.
L’importanza di lavorare con fornitori abituati a gestire situazioni ad alta variabilità
Il gruppo Boffi De Padova presenta una produzione in larga parte interna per il marchio Boffi, mentre è totalmente terziarizzata, sia pur a un network di aziende brianzole, per il brand De Padova. “Quest'ultima ha una struttura molto snella”, precisa Roberto Gavazzi, CEO del gruppo, “capace di flessibilità e di assorbire contrazioni di ordini. Ha pochi costi fissi che sono invece distribuiti sulla rete di fornitori i quali sono realtà piccole e snelle, abituate a gestire situazioni di alta variabilità – pensiamo alle commesse discontinue del settore contract – a condizione, però, di un rallentamento degli ordini non troppo accentuato”.
Il rapporto tra contrazioni e costi fissi
Boffi, essendo legata al mercato dell'edilizia, ha subito una minor contrazione della produzione. D'altro canto ha più costi fissi legati non solo al personale, per il quale si può accedere agli ammortizzatori sociali, ma soprattutto alla struttura operativa gestionale e al sostegno dei negozi di proprietà per la carenza di liquidità che si viene a creare in questo periodo di chiusura e minor traffico di clienti. È stato quindi fatto un lavoro di riduzione dei costi per contenere la perdita di marginalità dovuta all’inevitabile calo dei volumi di vendita di quest’anno.