L’emergenza sanitaria sta trasformando l’esperienza dello sport. In una città come Milano, dove cresce sempre di più il numero di chi pratica attività fisica all’aperto, l’attenzione è sulle periferie e sulle potenzialità della rigenerazione urbana

Non c’è spazio per le scuse. Per chi abita a Milano, basta scaricare la App Sport a Milano, per scoprire i luoghi migliori dove praticare sport in città. Non si rimarrà delusi: le strutture sportive pubbliche, infatti, sono oltre 400. È un vero fiore all’occhiello per il capoluogo lombardo che vede in questi luoghi aperti a tutti, la spina dorsale del sistema wellness in città.

Alcuni di questi sono simboli nella storia di Milano e si riconducono a geografie territoriali e paesaggistiche molto ampie. Come il Parco Sempione, realizzato nel 1893 su progetto di Emilio Alemagna e restaurato nel 2003 dall'Ufficio Tecnico del Comune di Milano. Che cosa si può fare in questo polmone verde nel cuore della città, un tempo piazza d'armi prossima all'Arena Civica e al Castello Sforzesco, che ha ospitato la prima Esposizione Universale di Milano nel 1906?

Le attività sportive per il tempo libero qui contemplano un percorso running, otto percorsi vita, due campi da basket e pallavolo.

Sei aree gioco attrezzate e altri percorsi vita sono la proposta di un altro storico parco milanese, il Parco Trotter, nascosto alla vista da alte mura, che fu la sede cittadina dell'ippodromo fino al 1924, quando questo fu spostato a San Siro.

Guardando in periferia, al Parco Chiesa Rossa, situato lungo il Naviglio Pavese, che prende il nome dall’antica cascina, si trova un campo da basket circondato da spazi verdi che contemplano rari esemplari di gelso nero e nespolo giapponese. Invece, al parco di Villa Scheibler, vivaio comunale nel 1928 (ma la sua storia inizia nel 1400 quando Ludovico il Moro fece di tale luogo la propria tenuta di caccia), si può correre o andare in bicicletta lungo i viali, ammirando splendidi alberi di saggio piangente, sequoie e ciliegi.

Già, i ciliegi. Sono gli alberi che fanno la loro grande parte anche in zona Bicocca, dove la Collina dei Ciliegi, realizzata nel 2007 su progetto di Gregotti Associati e dello studio Land, è un parco realizzato su una collina alta 65 metri.

Perché anche la piana Milano ha le sue collinette. Il Parco Monte Stella, più noto come la Montagnetta di Milano, è stato realizzato nel 1960 su progetto dell'architetto Piero Bottoni all'interno di una strategia più ampia di progettazione e ricostruzione della città nel dopoguerra. Oggi questo forma quasi un tutt'uno con il Campo XXV aprile che offre una pista per l’atletica e campi da tennis. Ci sono poi le collinette a onda, più recenti, che formano il Parco Industria Alfa Romeo, al Portello, sorte sull’area dismessa della casa automobilistica e nate dal pensiero della mano di Andreas Kipar, Charles Jencks, Land. Fanno da quinta scenografica al laghetto centrale e una, caratterizzata da una sinuosa linea curva a spirale, è stata ribattezzata il Gira-Gira’ dai runner che la frequentano.

Della nuova Milano che eleva lo sport a valore aggregante e di socializzazione restituendo grande importanza a spazi e ambienti sani fa parte senza dubbio anche il nuovo parco di CityLife, in parte ancora in fase realizzativa, 168.000 mq circa di aree con alberature ad alto fusto, a prato e arbusti, firmato da Gustafson Porter in gruppo con OneWorks.

A Porta Nuova, la nuovissima Biblioteca degli Alberi, progettata dallo studio olandese Inside Outside di Petra Blaisse insieme a Piet Oudolf e allo studio italiano di Franco Giorgetta, con percorsi perdonali realizzati da Italcementi, rappresenta, con i suoi nove ettari, la terza area verde del centro milanese per estensione, dopo il Parco Sempione e i giardini pubblici Indro Montanelli.

La Biblioteca degli Alberi è prossima al giardino della Fondazione Catella e ai suoi due campi da bocce che è stato progettato dallo studio Land. Il presupposto di questo progetto, spiega Andreas Kipar dello studio Land, è “ogni paesaggio ha una sua anima, riflesso della società che gli ha dato forma, che deve ritrovare al centro l'uomo e il suo  rapporto con la natura”.

Un trittico amato dai runner è quello che comprende il Parco delle Cave, il Parco di Trenno, il Boscoincittà (quest'ultimo, fornito anche di percorsi equestri, fu realizzato nel 1974 su progetto di FU-Italia Nostra, Ugo Ratti, Marco Bacigalupo, Giulio Crespi).

Ma il mondo dell’outdoor racchiude tutte le attività sportive e del tempo libero praticate generalmente all’aperto, non solo running e ciclismo. Situato all’estremità del grande parco Forlanini, il Saini è, tra i tanti centri sportivi, il più ricco e completo quanto ad attrezzature e può ospitare ogni genere di attività: dall’atletica al nuoto, dal fitness al tennis, dal calcio al rugby, dal baseball al rollerblade.

All’Idroscalo si possono praticare gli sport acquatici, dal surfing al canotaggio, mentre il Parco Nord circa 640 ettari integra nella sua configurazione una pista di biciclette da corsa che completa l’offerta del mitico velodromo Vigorelli, dopo la riqualificazione utilizzato soprattutto per il football americano.

Un’iniezione di vitalità sportiva viene anche – in era post-Covid – dall’iniziative privata. Il 27 settembre scorso, il Centro Sportivo Vighignolo Training Center, Settimo Milanese, Milano, dopo aver ultimato i lavori di messa in sicurezza impiantistica e riqualificazione di una struttura ammalorata e vetusta, ha inaugurato il nuovo campo in sintetico a 11 di ultimissima generazione realizzato da Limonta Sport. Un investimento di mezzo milione di euro, ottenuto anche grazie a sponsorizzazioni e donazioni, da ammortizzare in dieci anni, per non veder finire una storia iniziata più di 50 anni fa e continuare a far giocare i bambini, correndo dietro a un pallone. “Crediamo nello sport e nei suoi valori formativi e abbiamo giocato in attacco per poter tornare alla normalità più bella, in grado di restituirci anche lo spirito e il senso di appartenenza a una comunità”, spiega Riccardo Tarquinio, presidente del U.S. Vighignolo Calcio, piccola società di calcio dilettantistico che annovera 420 tesserati e una squadra anche femminile. Le cose migliori nascono anche così. Servono idee, passione, coraggio e volontà per veder crescere i campioni sui campi di periferia.