Selezionare il materiale, il colore, la texture e la performance tecnica di pavimenti, pareti e soffitti non è un compito facile. Ecco cosa tenere in considerazione

C’è un momento fondamentale durante una ristrutturazione ed è quello della scelta delle superfici. Perché pavimenti, pareti e soffitti delimitano e tratteggiano gli ambienti della casa e creano l’involucro dentro cui ci muoviamo, dormiamo e respiriamo. Il loro essere elementi altamente funzionali dell’abitare potrebbe portare a considerarli dettagli tecnici. Eppure, come spiega qualunque interior designer, la vera differenza nell’atmosfera di uno spazio abitativo – e quindi nella qualità della vita – la fanno proprio loro, le superfici.

Ecco quali fattori considerare durante il difficile processo di selezione.

Il colore

Una nota di merito va data alla scelta del solo colore come soluzione per alcune pareti. Spesso si cede all’usanza di spalmare’ rivestimenti in ceramica su tutte le pareti dei locali di servizio. Oggi sappiamo, però, che ogni porzione di muro può essere trattata come un elemento a sé. Rispetto all’utilizzo dei materiali da rivestimento, tinteggiare una parete è una scelta economica e facilmente reversibile. Ma attenzione: “il colore stanca prima di quanto immaginiamo”, dice la color designer Francesca Valan. “Il consiglio è quindi prediligere i toni neutri e destinare quelli saturi solo a piccole superfici”. Un altro utile consiglio della color designer è quello di sfruttare il colore per ‘capovolgere’ alcune caratteristiche proprie di una casa. Si possono usare i toni freddi, per esempio in case calde (esposte a sud o situate in zone dal clima mediterraneo) e viceversa. Infine, Francesca Valan ricorda di evitare l’uso del colore in cucina per non alterare la percezione degli alimenti che, in quell’ambiente, dovrebbero essere gli unici protagonisti.

L’atmosfera

Occorre poi concentrarsi, stanza per stanza, sull’effetto dominante che si vuole ottenere. Si vuole creare un involucro neutro, per esempio, per dare risalto agli arredi? O dare incisività a una parete di fondo, far risaltare un pavimento? Questa idea di massima dev’essere la prima cosa da chiarire, per ogni ambiente. Perché, poi, a cascata, determinerà le scelte seguenti, da affrontare in base alla funzione dell’ambiente (zona giorno, zona notte, cucina o bagno) e alla predisposizione o meno verso alcuni materiali (legno, pietre) rispetto ad altri (ceramica, resine).

Le tendenze

Per quanto ci si possa ritenere persone libere dai dettami della moda, occorre essere consapevoli del fatto che le aziende creano il proprio catalogo tenendo conto delle tendenze che si evolvono in base ai cambiamenti in atto nella società.

Esattamente all’opposto degli anni passati, la nuova tendenza dei colori e dei rivestimenti per i bagni vira verso ambientazioni più lussuose sotto il profilo materico” dice Barbara Fumarola dello studio RotterDame Design di Rotterdam. “In aggiunta alle pareti di resina o microcemento, il bagno 2020 si veste di scuro e preferisce un effetto mat. Le pareti cerate definiscono ambientazioni semplici, ma raffinate, i colori si spengono, le tonalità sono scure e molto eleganti ma pacate per enfatizzare l’architettura degli spazi. Un bellissimo materiale che sta prendendo sempre più piede è la maiolica smaltata: ricca di colori emozionanti, tonalità profonde e sfumature caleidoscopiche, accende la sala da bagno grazie al suo mood modern vintage che immediatamente riporta allo splendore degli arredamenti anni 60”.

Un’altra pillola sulle tendenze l’abbiamo ascoltata dal designer Luca Nichetto che, per quanto lo riguarda, ha una decisa predilezione per i rivestimenti contemporanei, quelli realizzati con le più attuali resine cementizie: “permettono di ottenere superfici continue, sono materiali idrorepellenti, quindi molto funzionali, in grado di creare ambienti moderni e puliti”.

La tecnologia

La ricerca tecnologica ha aumentato in modo esponenziale la gamma (e la qualità) dei prodotti disponibili. Le piastrelle sono sottilissime e di grande formato, per esempio, perferre per un effetto pelle architettonica. Mentre l’utilizzo di resine sintetiche ha aumentato la resistenza di pavimenti lignei e ceramici, offrendo la possibilità di utilizzarli in ogni ambiente, a prescindere dalla funzione. Il digitale e la stampa 3D, infine, hanno permesso la riproduzione di texture di qualsiasi tipo di materiale e la realizzazione di geometrie e decori in rilievo.

Ceramica, legno, pietre o mosaico?

Come si sceglie un materiale piuttosto che un altro? Informandosi e cercando di trovare un match tra le nostre necessità e quello che ogni singolo materiale può offrirci.

 

Il mondo della ceramica si divide tra monocottura e bicottura (piastrelle ceramiche sottoposte a uno o due cicli di cottura) e gres porcellanato (materiale a pasta compatta, dura e non porosa, ottenuta da argille selezionate, macinate e fuse ad alta temperatura). La ceramica è adatta a rivestimenti orizzontali e verticali, in ogni ambiente; secondo la tipologia, è dura e resistente, fredda al tatto, igienica e di facile manutenzione.

Il legno, dall’intramontabile fascino naturale, è il materiale base del parquet. Le tipologie di pavimento in legno più diffuse sono tre. Il parquet tradizionale, realizzato con listelli di legno massello da posare a incastro o tramite inchiodatura. Il parquet prefinito, anche detto multistrato, formato uno strato di legno nobile e uno o più strati di supporto meno pregiati (la posa è molto più veloce). Il parquet laminato, che in realtà è un finto parquet dalla struttura robusta, con la parte centrale formata da un pannello in fibra di legno rivestita da una carta stampata su cui sono riprodotte le venature delle varie essenze.

Le pietre: travertino, arenaria, pietra calcarea, marmo, sono le pietre più utilizzate per i rivestimenti delle superfici domestiche. Si tratta di materiali naturali che devono, perciò, essere sottoposti a specifici trattamenti che ne assicurino la resistenza agli acidi. In bagno e in cucina sono un’ottima soluzione per chi apprezza gli ambienti omogenei: nello stesso materiale, infatti, si possono far realizzare il piano del lavabo e il rivestimento della vasca.

Il mosaico è un rivestimento dalla storia millenaria oggi praticamente reinventato. Le minuscole piastrelle che caratterizzano il mosaico sono montate su rete, quindi facili da posare, ma soprattutto adattabili anche a superfici curve o irregolari. Il materiale base delle piastrelline può essere vario (ceramica, gres, marmo, metallo), ma il più richiesto è il vetro per la sua inconfondibile trasparenza. Il vetro usato per la produzione del mosaico, inoltre, nella maggior parte dei casi proviene da riciclo.

Nella foto di apertura e nella gallery sotto alcune opere dell'artista siciliano Ligama della serie Noblesse Oblige. Gli interventi pittorici realizzati su ruderi fanno parte del progetto Uncommissioned Landscape Manipulation. Pittore, incisore, street artist ma anche ricercatore, Ligama, grazie alla collaborazione con un ingegnere informatico, ha creato un algoritmo in grado di trasformare i suoni di un luogo in frequenze di colore. 

Con ‘Uncommissioned Landscape Manipulation’, Ligama ‘manipola il paesaggio rurale siciliano. Dal 2017 l'artista ho intrapreso un viaggio attraverso la Sicilia alla ricerca di edifici abbandonati – abitazioni, magazzini, stalle, rifugi o ripari – per trasformarli e cambiarne la percezione di immutabilità. Gli interventi pittorici utilizzano i codici colore elaborati in co-creazione con un algoritmo di intelligenza artificiale che traduce i dati scientifici delle sequenze sonore raccolte in una palette corrispondente. I ruderi, parte integrante del paesaggio, ricevono così nuove informazioni’ che interagiscono con quelle accumulate nel tempo, dando vita a un tempo nuovo. Anch'esso mutabile. 

‘Uncommissioned Landscape Manipulation’ è quindi un viaggio di riappropriazione territoriale attraverso la pittura. Un viaggio nella geografia e nella storia della Sicilia in cui ogni passaggio è segnato da un intervento pittorico, a ricucire, tappa dopo tappa, un tessuto di connessione.