Prima di Lancelot, che tra le sue ispirazioni cita anche il sedile Primate di Achille Castiglioni e il divano Superonda di Archizoom Studio, era stato un altro designer under 30 e olandese, Geoffrey Pascal, ad attingere direttamente ai canoni di ergonomia fissati dalla Nasa per gli astronauti con la sua collezione di mobili che aiutano a non scaricare totalmente il peso del corpo sulla schiena, ma a distribuirlo su più punti. Grafeoiphobia, alla lettera “paura del banco”, nasceva da un’osservazione molto semplice: il fatto che Geoffrey e tantissimi suoi coetanei lavorano e studiano in case piccole, e quindi spesso sul letto, assumendo pose di fortuna e reiterandole, con conseguenze immaginabili sulle articolazioni e sulla schiena. Ecco allora il Basic Besk (da bed e desk), per sedersi a letto con un laptop sulle ginocchia e lavorare fino a tre ore senza causare danni alla schiena. O il Triclinium Gum, un telaio inclinato che sostiene un materasso e un cuscino aggiuntivo da posizionare tra le gambe, consigliato per lavori fino a mezzora. O, ancora, The Flying Man: tre pezzi, uno per la parte inferiore delle gambe, uno per il busto e una scrivania per il laptop che ha una parte superiore reversibile in modo che possa essere utilizzata anche come sgabello imbottito.