Del resto, se per avere un ‘normale’ testo di storia del design a uso di scuole e accademie abbiamo dovuto aspettare il 2019, vuol dire che davvero il fattore tempo è una matassa difficile da sbrogliare. C’è voluto proprio il Manuale di Dardi e Pasca, per colmare un vuoto ingombrante. E neanche in questo caso gli autori sono riusciti a fare a meno di un doppio approccio, unendo il livello cronologico, dal Crystal Palace ai Formafantasma, a quello dei temi trasversali alle epoche, riempiendo il testo di inserti e mappe: “Ci siamo resi conto” spiega Dardi “che la metafora lineare da sola è estremamente riduttiva. D’altra parte esistono molti studi cognitivi che dimostrano come la visione del tempo sia complessa e che proceda utilizzando figure visive tra le più disparate. E poi è tipico della nostra epoca: parliamo di navigazione quando facciamo ricerche sul web e allora nella navigazione, quando non è improvvisata, usiamo regole e sistemi di orientamento precisi, punti di riferimento e mappe”.
Avviso ai naviganti: per ritrovarsi, bisogna prima perdersi.