Guarda (anche) agli spazi esterni per risolvere le nuove esigenze lo studio Archiplan di Mantova: “Esiste una criticità forte legata ai piccoli appartamenti che può essere affrontata costruendo padiglioni di 20 mq da collocare nei giardini e nei parchi urbani delle città, dove avere esperienze temporanee di lavoro o ricreative. Noi per esempio viviamo in una piccola città con una buona dotazione di spazi aperti che si presterebbe molto bene. Anche negli spazi privati come i condomini andrebbero allestite logge e terrazzi comuni per attività motorie”. E all’interno? La parola chiave, per architetti e designer, è comune: multifunzionalità. In piena quarantena, la galleria Secondome ha lanciato una open call di successo dal titolo assai indicativo, Multifunctional, con l’obiettivo di scatenare i creativi su un brief molto chiaro: concepire oggetti multifunzione di non oltre un metro cubo: “Meno spazio, più funzioni” dice Claudia Pignatale, titolare della galleria. Smart working, gaming e sport si sono rivelati in effetti al centro dei pensieri dei designer, visto che un buon 30 per cento delle proposte verteva su questi temi, tra scrivanie riconfigurabili, tavolini-work station e leggii-lampada reggi Ipad validi per videocall o per vedere film. Alessandro Gorla con il suo Studio Algoritmo ha tenuto presente anche le nuove esigenze acustiche ed estetiche, aggiungendo a una panca da lavoro tre panni fonoassorbenti che servono pure da sfondo per le videocall. “E il mobile, quando non serve per lavorare, diventa mensola, appendino, seduta”, spiega.