Cosa resterà della sbornia di webinar, dirette su Instagram, workshop su Zoom cui tante realtà del mobile si sono affidate per non spezzare il filo con il proprio pubblico che rischiava di andare reciso di netto dall’emergenza sanitaria? E, soprattutto, questo filo diretto è destinato davvero, oltre che a durare, ad avvicinare il mondo del progetto agli appassionati, ai clienti di sempre e ai nuovi?
La nuova sfida della comunicazione: la scommessa del vero
Se c’è chi sospetta che la pandemia abbia messo il design a un bivio, Francesco Morace ne fa, invece, una certezza: “Mai come adesso la comunicazione affronterà la grande scommessa del ‘vero’”, sostiene il sociologo visionario e presidente di Future Concept Lab. “Per la verità si tratta di un fenomeno già in atto prima di questa pandemia, anche se purtroppo ancora minoritario. Si era iniziato a capire che la visibilità non è più così decisiva se poi non si è credibili. C’è un rapporto molto delicato tra quello che comunichi e quello che veramente fai, tra storytelling e storydoing. Devi fare ciò che racconti e raccontare ciò che fai, altrimenti erodi il tuo patrimonio di credibilità”. Come dire che non basta una diretta su Instagram se poi, spente le telecamere, si torna ai meccanismi di sempre.