Una prospettiva condivisa da Giacomo Nanni, designer italiano di stanza a Berlino. Il data visualization nel suo lavoro ha quasi inevitabilmente lo scopo di denunciare realtà che sono sotto gli occhi di tutti, ma rimangono nascoste a causa dell’ampiezza dei fenomeni. L’Atlas of Perpetaul Slavery è un’indagine in cui sono le immagini a descrivere il fenomeno del caporalato in Italia nella sua dimensione più realistica, mettendo in evidenza le piccole ma ravvicinatissime zone agricole in cui i lavoratori stranieri, benché necessari, lavorano in condizioni non protette.
Numerosi i progetti di visualizzazione dati, ma anche esperimenti sull’interazione uomo/macchina nel contesto del web, indagini sulla conoscenza del coding nell’ambito del design. Lo sguardo di Nanni sul mondo è traslato in ambito digitale o editoriale per mettere in luce, grazie alla tecnologia, disforie, anacronismi, ingiustizie.
Questo articolo è stato ispirato dalla ricerca “35 Designer, Under 35” realizzata da Fondazione Symbola in collaborazione con ADI per mappare il futuro del design raccontato attraverso il lavoro e l’innovazione di 35 giovani progettisti italiani.