Ogni generazione di giovani cresce con dei mostri all’orizzonte. Alle ultime due, rispettivamente Millennial e GenZ, è toccato il mostro climatico.
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A differenza di quello della bomba atomica o della guerra globale che ha vissuto la Generazione X, il clima è uno di quei mostri contro cui si può provare a combattere.
Ed è quello che stanno facendo con progetti molto pragmatici e molto piccoli - che spingono al ri-uso, all'utilizzo di scarti o alla promozione di una sostenibilità sociale diffusa - due giovani designer e aziende (fondate da designer).
I loro sono interventi piccoli, idee che sembrano quasi un nulla davanti alla gravità del problema. Ma in mancanza di scelte politiche globali, la crisi climatica si combatte così, colpo su colpo, modificando abitudini minuscole, trovando soluzioni più silenziose e leggere, ampliando gli orizzonti dei materiali e, soprattutto, combattendo la sensazione di impotenza.
Ecco: una delle qualità del design è che è un’alternativa al pensiero di essere condannati.
Movo: non buttare quella busta!
Il nome completo è Movopack, per gli amici Movo. Un brand che davanti all’aumento esponenziale delle vendite on line e delle conseguenti spedizioni, trasforma la logistica in un servizio sostenibile. Ovvero: Movopack ha ideato un packaging riutilizzabile e il relativo servizio di restituzione al mittente.
Funziona così: Movo fornisce buste e scatole in polipropilene riciclato che nascondono un'etichetta prepagata per la spedizione via posta. Chi riceve il pacco deve solo sfilare dalla tasca nascosta l'etichetta, ripiegare la busta o la scatola come da istruzioni sul sito di Movo, infilare il tutto in una buca delle lettere.