Non parliamo di diete dimagranti, qui. Ma di obesità dilagante sì: gli italiani diventano sempre più grassi, in particolare i bambini e i ragazzi. Lo dimostrano i numeri.
La quota obesità nei giovanissimi italiani sta raggiungendo quella statunitense: un dato impensabile fino a pochi anni fa. E mentre ovunque si celebra la bontà e la salubrità della dieta mediterranea, proprio noi amanti della buona cucina la stiamo abbandonando, soprattutto quando (non) cuciniamo per i piccoli. Come mai?
Il futuro parla di cibo e dna: Foodome
Lo spiega Giulia Menichetti, fisica trentasettenne impegnata da tempo in una ricerca battezzata Foodome. Insieme a Albert-László Barabási, guru della network science, sta sviluppando una serie di algoritmi in grado di verificare l’effetto di oltre 26.000 sostanze presenti nei cibi sul dna individuale e collettivo.
Ogni corpo ha una risposta individuale alle numerose molecole che compongono gli alimenti, soprattutto se processati.
E anche quando si parla di sostanze naturali, è impossibile stilare liste di cibi funzionali, ovvero curativi, su una base individuale. C’è chi usa meglio le proteine di altri, chi invece metabolizza i grassi animali in modo ottimale.
Dal punto di vista medico quindi il cibo è affrontato con consigli validi e sensati, ma non personalizzati né scientificamente inattaccabili.