Venerdì 22 aprile si celebra l’Earth Day, la 52esima Giornata mondiale della Terra, il più grande evento di sensibilizzazione alla tutela del Pianeta su scala globale.
Per l’occasione, abbiamo chiesto a due aziende di arredamento come sta cambiando il modo di fare design per rispondere alla crisi ambientale, e come le realtà produttive si stanno allineando all’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
Cos’è l’Earth Day
L’Earth Day è la Giornata mondiale della Terra, un’iniziativa nata nel 1970, voluta dal senatore statunitense Gaylord Nelson e ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, come potente strumento di richiamo alla tutela del Pianeta in tutte le culture e fra tutte le generazioni.
La manifestazione coinvolge ogni anno miliardi di persone in 193 Paesi, è promossa dalla ong Earth Day Network di Washington, ed è riconosciuta dal Segretariato Generale dell’ONU. Dal 2007 l'Earth Day si svolge anche sul territorio nazionale con l’Earth Day Italia, quest’anno con una staffetta televisiva di 14 ore in diretta dalla Nuvola di Fuksas di Roma.
Cos’è l’Agenda 2030 dell’ONU e cosa prevede per le imprese che producono
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un grande programma d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Un piano che ingloba 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), per un totale di 169 target da raggiungere entro il 2030.
Gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile sono dei traguardi comuni, come la lotta alla povertà e l’eliminazione della fame (Obiettivi 1 e 2), con alcuni punti che parlano dritto al mondo del design, come contrastare il cambiamento climatico (Obiettivo 13), salvaguardare le foreste (Obiettivo 15) e l’ecosistema marino (Obiettivo 14), promuovere uno sviluppo industriale equo (Obiettivo 9), e incentivare un lavoro dignitoso per tutti (Obiettivo 8).
Come le aziende del design si stanno allineando all’Agenda 2030 dell’ONU
Tra le aziende che si stanno allineando all’Agenda 2030 dell’ONU c’è Lago, che in modo sistemico ha identificato le principali aree e leve a sua disposizione per contribuire concretamente al raggiungimento dello sviluppo sostenibile globale.
Un esempio è il Lago Campus, inaugurato nel 2020 a Villa del Conte, in provincia di Padova, una bioarchitettura in legno che utilizza fonti rinnovabili immaginata come un luogo dove poter lavorare bene, un edificio che raggiunge due dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, cioè l’Obiettivo 9 Imprese, innovazione e infrastrutture, e l’Obiettivo 12 Consumo e produzione responsabili.
In ambito sociale e professionale (Obiettivo 8 Lavoro dignitoso e crescita economica), Lago collabora da oltre dieci anni con la Cooperativa Rinascere coinvolgendo i ragazzi svantaggiati e rendendoli parte attiva del business.
L’azienda inoltre offre corsi di formazione ai dipendenti, per creare una consapevolezza interna su temi come la cybersecurity, il corretto smaltimento dei rifiuti e la promozione di una consapevolezza dell’essere umano con incontri sulla gestione delle emozioni.
Perché gli obiettivi di sostenibilità dell’ONU sono importanti per il settore design
Quest’anno al Salone del mobile e al Fuorisalone sentiremo sempre di più parlare di sostenibilità e circolarità, ed è anche grazie alle regole che arrivano dall’alto.
“L’agenda 2030 dell’ONU è uno strumento fondamentale di ispirazione, ma stabilisce anche una direzione concreta di sviluppo sulla sostenibilità, rendendo chiaro che siamo tutti chiamati ad intervenire, persone e imprese, ma anche istituzioni e Paesi”, sottolinea Roberto Monti, neo ceo di Arper.
“La sostenibilità è una questione collettiva. Le aziende giocano un ruolo fondamentale in quanto sono realtà produttive, ma possono essere anche propulsori del cambiamento culturale”.
Per affrontare un tema complesso come la sostenibilità, i brand devono stabilire delle priorità di intervento: “Ciò implica attuare trasformazioni profonde a diversi livelli, organizzativi, produttivi e culturali. Vogliamo che la sostenibilità diventi parte integrante del nostro fare impresa, e affrontiamo questo percorso muovendoci contemporaneamente sul breve e lungo periodo”.