Andrea Branzi - uno degli indiscussi padri del design italiano, architetto e artista di fama internazionale - è morto oggi, all'età di 85 anni.
Nel 1966, Andrea Branzi ha fondato, con Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, uno dei fenomeni più fecondi e influenti del pensiero progettuale contemporaneo: Archizoom Associati.
Lo studio è stato la fucina del pensiero del design radicale: da qui è nata l'idea di considerare l’architettura e il design come strumenti per un'elaborazione critica della società e delle sue derive consumistiche.
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L'Archizoom pensiero, che ha influenzato intere generazioni di progettisti nonché tutta la poetica del primissimo Italian Design (quello che Emilio Ambasz ha raccontato nella mostra The New Domestic Landscape al MoMA nel 1972), si è concretizzato nella celebratissima No Stop City, un progetto-manifesto di città consapevole della nuova modernità dove è naturale interrogarsi e mettere in discussione i dogmi della modernità urbana.
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Raffinatissimo pensatore e artista, Andrea Branzi è anche stato tra i fondatori di Domus Academy e ha formato intere generazioni di progettisti al Politecnico di Milano (la sua convinzione, riguardo all'insegnamento, era che "si insegna per imparare").
Fino al 30 novembre, alla galleria Antonia Jannone di Milano, la mostra "L'architettura appartiene al teatro" sull'opera di Andrea Branzi
Nel 1987 ha ottenuto il Compasso d'Oro alla Carriera.
Da sempre pregiato collaboratore di Interni, Andrea Branzi si è anche espresso recentemente sul nostro giornale proprio raccontando l'esperienza del design radicale e il ruolo fondamentale che quel pensiero ha ancora oggi.
Al new Radical Design, Interni ha dedicato un numero, leggi qui