Se potessimo trasformare in un word cloud tutte le interviste ai designer del mondo negli ultimi due anni, molto probabilmente la parola più grande risulterebbe responsabilità. Sentono tutti una enorme responsabilità, i designer, di questi tempi: verso il pubblico, verso le aziende che li hanno scelti, verso l’ambiente. “Designer che vuole salvare il mondo/ si fa nemica subito l’industria / E, con più calma, anche il mondo”, recita l’Assioma della Crocerossina, uno dei design haiku più caustici della fortunata serie di Odo Fioravanti. Ma dietro a quello che può sembrare un modo di darsi un tono, c’è forse la volontà, più o meno esplicita, di trasmettere il senso nuovo di un mestiere che ha finito, in effetti, per rendere il designer molto più di chi candida un’idea a un’azienda, la sviluppa e la accompagna sul mercato con il suo nome accanto (o sotto) a quello di un marchio.