La carta imita il marmo e il marmo imita la carta
La misura alchemica del design d'autore è da sempre la cifra distintiva nell'approccio di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, autori per Delsavio 1910 di Marble Marbling.
"Il progetto" raccontano i designer "nasce dalla passione di Giorgia per le carte marmorizzate veneziane e per questo processo che ha qualcosa di magico, dove il colore sospeso nell’acqua lascia un’impronta sempre diversa su un foglio di carta.
I pattern che ne derivano imitano il marmo, a volte lo sfidano in creatività in una serie di venature e dettagli incredibili. Noi abbiamo colto quella sfida, e con Delsavio 1910 abbiamo deciso di imitare con il marmo la carta che imita il marmo".
L'alchimia, dunque, come metodo. "Sì, è la parola giusta per parlare della nostra ricerca. Un tema che ci sta molto a cuore è quello della sfumatura di colore, che sin da Acqua Alta ha per noi rappresentato l’idea della marea e dei segni che lascia sugli intonaci veneziani.
Per noi è diventato uno spunto di ricerca che però abbiamo sempre cercato di ottenere non con semplici applicazioni di colore, ma come risultato di una reazione tra diversi elementi. È il caso di Marea per De Castelli, dove gli ossidi applicati sapientemente a mano reagiscono con le superfici metalliche sfumandole in maniera sempre diversa.
O dei tavolini Mangiafuoco per Moroso, dove la polvere vetrosa applicata sapientemente dagli artigiani di Incalmi viene applicata su un piatto di rame con cui reagisce nel forno a 800 gradi creando giochi di luce e colore incredibili.
O l’ingobbio, lo smalto di rame applicato sulle piastrelle Barene pensate per Botteganove. Anch’esso reagisce con la ceramica una volta cucinato andando a creare cangianze e sfumature che ricordano la barena di Venezia illuminata dal sole.
E infine Del Savio, che da più di un secolo salva frammenti di marmo legandoli con cementi colorati e creando composizioni destinate a vivere nel tempo".