Lo status giuridico e la certificazione ambientale accelerano la trasformazione delle aziende, e rappresentano un’ottima occasione per i progettisti di crescere

La storia del design è anche quella dei fattori che hanno impresso svolte radicali ai processi e alla produzione.

Tra le leve esterne, quella più strategica ai nostri tempi è la questione ambientale, con tutti i risvolti sociali che riguardano da vicino il territorio e le comunità.

Per questo, l’arrivo sul mercato delle B Corp e delle società benefit ha rappresentato, anche nel mondo del design, l’acceleratore, se non l’origine, di pratiche e trasformazioni virtuose, aprendo porte nuove ai progettisti che oggi lavorano per una produzione più sostenibile, correggono o sperimentano da zero modelli, danno corpo a scenari accelerati dal fatto che esistono aziende certificate come virtuose che vogliono esserlo sempre di più.

B Corp e società benefit, che cosa sono e quante sono

Oggi, nel mondo si contano oltre quattromila B Corp e più di diecimila società benefit. Del primo gruppo, centoventi sono italiane; nel secondo, quelle del nostro Paese hanno superato quota mille.

È la comunità con la crescita più veloce in Europa secondo il monitoraggio continuo di Nativa, la società (B Corp - ovviamente) che ha dato il via al movimento in Italia.

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Tecnicamente, pur essendo due aspetti complementari di un modo di pensare l’impresa non solo per il business ma anche per le sue finalità sociali, società benefit e B Corp sono due cose diverse: la prima è la forma giuridica - e quindi il riconoscimento pubblico, da parte dello Stato - che una società può assumere; l’altra, un’azienda che ha ottenuto una certificazione superando un assessment di valutazione sulla sostenibilità delle proprie performance Esg (Environmental, Social and Governance).

Quali sono le B Corp italiane attive nel settore del design e dell'architettura?

In Italia ci sono ventuno aziende B Corp attive in settori come manifattura e costruzioni e edilizia che hanno a che vedere con il design e l’architettura in prima battuta, ma tutte hanno in qualche modo a che fare con la cultura del progetto, intesa come il driver della trasformazione.

Si va da Alessi a 24Bottles, il brand nato nel 2013 per ridurre l’impatto delle bottiglie di plastica e che ha fatto delle borracce in acciaio inossidabile un oggetto raffinato e pop, passando per Alisea, che produce design dal 1994 e nel 2013 ha attivato la produzione di materiali innovativi in economia circolare arrivando a depositare tre brevetti legati al riutilizzo della grafite di scarto, materiali alla base della raffinata matita Perpetua.

Che cosa c’entra il design con l’essere una B Corp o una società benefit

Un esempio di come diventare società benefit attiva visioni e progettualità nuove arriva dalla Campania e ruota intorno a Keep Life, il materiale 'diversamente legno' ricavato dai gusci di frutta secca, brevettato da Pietro Petrillo e llaria Spagnuolo.

“Keep Life nasce trasformando gusci di noci e nocciole, castagne e mandorle, pistacchi e arachidi” racconta Petrillo, “è un marchio accompagnato da brevetto per invenzione industriale, un materiale eco-sostenibile e bio-ispirato che può trovare impiego nel campo del product e dell’interior design”.

“L’anno scorso, il brand è entrato a far parte delle attività di progettazione a lungo termine della Piila, la società che avevo già fondato e ha alla base della sua visione la volontà di coinvolgere e sostenere il territorio, costruendo una rete con aziende interessate allo sviluppo di un'agricoltura sostenibile, piccoli produttori da cui vengono recuperati i gusci, realtà green e progettisti consapevoli”.