La Gen Z sogna case indipendenti, luminose e minuziosamente arredate con pezzi iconici del design (usato). Complici forse i lockdown e la nuova fruizione info-educativa dei social media

I nati sotto il segno della Gen z, e dunque tra il 1997 e il 2012, sono veloci, digitali, all’apparenza inconsapevoli - perché ancora troppo giovani - ma in realtà molto più preparati, informati e determinati in tema casa di quanto si possa pensare. Sono loro a rappresentare il futuro del mercato, del modo di abitare, delle richieste da soddisfare.

Complice forse (e finalmente) l’affermazione di una nuova fruizione informativa del mezzo social sempre più popolato di contenuti verticali e di approfondimento, ma anche il lungo tempo trascorso a stretto contatto con le pareti domestiche a causa dei numerosi lockdown, i giovanissimi si sono fatti un’idea ben precisa in merito a quale casa sognare per il futuro.

Non deve mancare la natura, il verde anche indoor, la luce, gli ambienti dedicati alle passioni.

La casa per i giovani è uno spazio di cui prendersi cura con attenzione, e i pezzi individuati per arredarla sono scelti con minuziosa accuratezza. Sì all’usato, purché sia iconico e abbia fatto storia.

Partiamo dalle basi: appartamento o casa indipendente?

Secondo l’ultima rilevazione condotta post Covid, nel settembre 2021, dal portale immobiliare.it, il 53% degli intervistati facenti parte di un campione di 1.500 persone di età compresa tra i 15 e i 30 anni aspira ad abitare in una casa indipendente, il 36% preferirebbe invece un appartamento e l’11% è attratto dal loft.

Ce lo ha confermato Diletta Secco, creator digitale classe 1997 che conta 1,3 milioni di follower (prevalentemente coetanei o addirittura più giovani) su TikTok. Sui suoi canali social racconta abbondantemente del modo di vivere la casa e, in particolare la cucina: "Recentemente ho lasciato l’appartamento in cui vivevo a Milano: non rispecchiava le mie esigenze. Spesso racconto alla mia community la 'Casa dei sogni' e il riscontro è sempre piuttosto entusiasta.

Mi piace proporre spunti e dialogare su come dovrebbe essere la casa ideale. Sicuramente dovrebbe essere luminosa, indipendente, con tanto verde e un’ampia cucina. Aggiungerei decentrata rispetto alla città".

E aggiunge: "Le reazioni si intensificano quando racconto la mia esperienza con le piante: l’interesse per la cura degli spazi e del verde è notevole". In effetti su TikTok ma anche su Instagram e Pinterest, i contenuti con le piante protagoniste, soprattutto da indoor, sono tra i più cliccati al momento.

"Non è pensabile una casa senza piante". Continua: "È capitato qualche tempo fa che raccontassi di un’esperienza con la coltivazione casalinga di un avocado: mesi dopo mi arrivano ancora testimonianze e fotografie di follower che hanno replicato"

Da dove nasce l’ispirazione

I social network svolgono oggi sempre più la funzione di archivio digitale, ma anche – con i loro input continui – di suggeritori di tendenze. I Millennials (oggi trentenni o trentacinquenni) sono cresciuti sognando le abitazioni vista oceano apparse nelle primissime serie tv, ai tempi 'telefilm', alla stregua delle celebri ville di Orange County. I cosiddetti 'Boomer' (oggi cinquanta-sessantenni) hanno invece ancora oggi cartellette cartacee, archiviate in diversi angoli della casa, in cui raccogliere le più abitazioni viste sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.

I Gen Z traggono ispirazione proprio dai social, continua Diletta Secco: "La mia aspirazione è quella di riuscire ad acquistare una casa di mia proprietà e poi arredarla. Per ispirarmi seguo numerosi account dedicati. Mi piace trarre spunto dalle case di tutto il mondo, creo cartelle in cui salvo foto e video raggruppati per ambiente o per funzione".

Tra i diversi account e pagine social impennano le stanze dedicate alle passioni, come nel caso di Diletta, che nutre un profondo legame con la cucina, ma anche ambienti dedicati alla spiritualità, al relax, al benessere.

Numerosi creator registrano i contenuti proposti sui profili social in ambienti adibiti: veri e propri studi creativi e di registrazione casalinghi.

L’usato, la responsabilità: la casa di domani è bella e buona

La nuova generazione mostra una forte partecipazione nei confronti di tutto ciò che riguarda il riuso: upcycling e deccluttering sono tematiche ormai interiorizzate dai Gen Z; lo dimostrano app di successo come Vinted, Depop e Wallapop dai più utilizzate per vendere o recuperare oggetti usati.

Se si parla di arredo, però, ci sono portali ancor più specializzati che si occupano di tutto il secondo ciclo di vita di un pezzo di design: dalla selezione alla scelta dell’acquirente. Ne è un esempio Deesup, che propone elementi d’arredo usati e in particolare icone uniche nel loro genere e spesso fuori produzione.

Ci racconta Valentina Cerolini, co-founder & ceo di Deesup: "Osserviamo che la presa di responsabilità e consapevolezza dell'utente, tra cui i giovanissimi, sono ormai intrinseche nella scelta, anche quando questa riguarda un bene durevole come l'arredo. Si tratta prima di tutto di una scelta di opportunità, non solo perché si trova un pezzo più accessibile rispetto al nuovo ma anche perché si contribuisce al benessere del pianeta".

L’arredo, una cosa seria

Virginia Napoleone, co-founder & curator di intOndo.com - marketplace d'arredamento vintage, testimonia come la Generazione Z sembra essere decisamente attenta alla scelta dell'oggetto: "Il pubblico giovanissimo sembra aver molto chiaro quello che vuole - pochi pezzi, funzionali  e che possano trasformarsi anche in un buon investimento -  ma soprattutto quello che sta dietro al brand: chi siamo, quali sono i nostri valori e chi è la persona fisica che vende l'oggetto".

La preparazione, come detto, è alta, e le referenze più apprezzate sono quelle del passato, con un’attenzione al made in Italy: "Non è raro che l'oggetto dei sogni sia un pezzo cult anni '60 o '70 che una volta arredava le casa dei nonni e che la generazione successiva aveva dismesso.

Vediamo una predilezione per il pezzo vintage o d'antiquariato scelto, rispetto al nuovo nello stesso range di prezzo. In particolare i designer Italiani del Novecento che hanno conquistato una fama mondiale sono ammirati dalle nuove generazioni, ricercano i loro pezzi e iniziano a collezionarli. Oggetti originali di Franco Albini, Joe Colombo, Vico Magistretti, Piero Fornasetti, Ettore Sottsass, solo per nominarne alcuni, sono molto ricercati".

Tra i più richiesti: divani e illuminazione

"In cima alla lista dei 'desiderata' di ogni giovane notiamo le sedute e in particolare i divani. Oggi piacciono quelli modulari, curvilinei e confortevoli.

Anche il decor vintage e le arti decorative vengono scelti perché sono pezzi unici che caratterizzano un ambiente e si possono facilmente trasportare da una casa all'altra" spiega Virginia Napoleone.

Da Deesup invece confermano che, subito a seguito dell’arredamento, si posiziona l’illuminazione.

La risposta delle aziende

Considerando che la Gen Z dimostra un maggior interesse nell'individuazione di singoli pezzi iconici del design, viene spontaneo chiedersi come le aziende si stiano, dal loro fronte, operando per incontrare sempre più le necessità delle giovani generazioni.

IKEA, pioniera nella proposta di un arredo semplice, assemblabile e a prezzi contenuti, ci racconta come effettivamente un adeguamento della proposta si stia facendo strada: "IKEA è sempre attenta all’ascolto dei suoi consumatori che per ovvie ragioni coprono diverse fasce d’età e sono in fasi diverse della vita" spiega Laura Schiatti, country marketing manager di IKEA Italia.

"Da poche settimane è on air il nuovo spot che parla anche di questo: una ragazza che cresce e vuole che la sua camera assomigli di più alla persona che è oggi, non più bambina. La giovane ragazza, ormai adolescente, riutilizza i vecchi mobili della sua cameretta per rinnovarla, cambiando accessori e tessili, abbracciando una filosofia sostenibile nel rispetto del Pianeta, in un approccio circolare molto caro ai giovani".

IKEA Italia ha inoltre da poco più di un anno ha aperto il canale TikTok con la campagna That’s ok boomer che fa dialogare due generazioni rappresentate da Elio (il Boomer) e Madame (la Gen Z) che proprio negli ultimi anni di chiusura in casa, causa pandemia, si sono trovati sempre più a dividere spazi con esigenze diverse.

"IKEA vuole farsi portavoce delle esigenze anche della Gen Z, dimostrando come sia possibile trovare soluzioni che rendano la casa il luogo di un incontro positivo, nel rispetto delle diverse necessità e dei reciproci spazi offrendo la combinazione infinita delle sue soluzioni" termina Laura Schiatti.

Proprio per incontrare lo sguardo fresco della Gen Z, dal 26 agosto al 10 settembre di quest’anno IKEA ha lanciato una nuova edizione dell’IKEA Festival: due settimane all’insegna della creatività in casa, con un ricco palinsesto digitale volto a ispirare le persone a trasformare gli spazi domestici e ad esprimere la propria creatività e le proprie passioni.

Cover photo: Progetto di Davide Vizzini dello studio dvdvarch per un appartamento milanese di 90 mq (ne abbiamo parlato qui). Ph. Max Lowe