Intervista al principe-designer Carl Philip Bernadotte e al socio Oscar Kylberg: che ha lanciato il proprio brand di design e lifestyle NJRD, tra orgoglio scandinavo e sguardo all’Italia

Non capita tutti i giorni di rivolgersi a un designer con l’appellativo di Sua Altezza Reale. Non si tratta di titolo ironico che a volte si ha la tentazione di usare per ridimensionare megalomani personalità creative, ma di un dato di fatto: Carl Philip Bernadotte, duca di Värmland, è il figlio dell’attuale re di Svezia Carl XVI Gustav. Ed è anche un designer che, con professione di understatement, si fa semplicemente chiamare Bernadotte. Con l’amico e socio Oscar Kylberg crea, per noti marchi svedesi e internazionali come Hästens, Georg Jensen e Stelton, oggetti e accessori moda all’insegna di un’eleganza misurata, sostenibile e senza tempo. Studi (in tempi diversi) in graphic design alla ‘Bauhaus oriented’ Forsbergs Skola di Stoccolma e amicizie in comune portano i due a un sodalizio che, dalla fondazione nel 2012 dello studio Bernadotte&Kylberg arriva oggi alla creazione di un proprio brand di design e lifestyle, NJRD.

Principe Carl Philip, in questi ultimi mesi, molti designer hanno riflettuto sulla possibilità di sviluppare nuove modalità di crescita progettuale e produttiva che fossero in linea con la situazione storica attuale legata alla crisi pandemica COVID-19. Quali sono state le sue personali riflessioni?

CPB: “Come sempre, quando progettiamo, siamo fortemente impegnati nel cercare di sviluppare oggetti di design che apportino gioia e migliorino fattivamente l’esperienza dell'utente. Quell’attenzione non si è affievolita, e anzi è più intensa che mai. Da una prospettiva storica, probabilmente guarderemo indietro a quest’ultimo anno e lo ricorderemo come una sorta di pulsante “reset”. Un periodo in cui abbiamo potuto concederci il tempo per riflettere sul perché di tutte le nostre azioni. Come designer, siamo entrambi molto attenti ai dettagli e pratici nel nostro processo creativo, quindi immagino che forse siamo diventati ancora più esigenti nella selezione dei progetti e delle collaborazioni con cui abbiamo scelto di procedere. Sia il tempo che le risorse sono troppo preziose per essere sprecate; abbiamo passato molte ore a discutere anche su come potere progredire in una direzione più sostenibile”.

Sigvard Oscar Frederick Bernadotte, suo prozio, è stato un celebre industrial designer. C’è qualche elemento del suo lavoro che ha esercitato un’influenza sulla sua ricerca? 

CPB: “Ovviamente traggo ispirazione dal mio prozio e dal suo lavoro. Ma entrambi abbiamo molte influenze, io stesso guardo ai mobili classici di Carl Malmsten e Axel Einar Hjorth, così come agli arazzi di Märta Måås-Fjetterström”.

Lavorate insieme ormai da quasi 10 anni. Come avete iniziato il vostro percorso?

OK: “Abbiamo scoperto molto tempo fa di avere numerosi interessi e amici in comune, oltre alla stessa formazione nel campo del design. Lo studio Bernadotte&Kylberg festeggerà i 10 anni il prossimo anno; continuiamo ad affrontare con molta umiltà le collaborazioni con così tanti brand di talento. Fin dall’inizio abbiamo deciso di dedicarci solo a un genere di design che noi stessi saremmo orgogliosi di utilizzare e a cui essere associati. Dal primo lancio con Gustavsbergs Porcelain Factory alla nostra ultima collaborazione congiunta con Nordic Nest, che inaugura un marchio di design e lifestyle completamente nuovo, NJRD, rimaniamo fedeli al nostro impegno”.

Tramite il vostro nuovo brand NJRD vi proponete di creare design per “Scandinavian moments”. In cosa consiste esattamente? E quali sono i tratti distintivi della collezione, composta da tappeti, servizi da tavola in porcellana e complementi tessili?

B&K: “Il minimalismo scandinavo è nella nostra natura. Nel creare NJRD e progettarne la prima collezione, volevamo mettere in comune l’esperienza di quei momenti significativi di appagamento e calma interiore, tipici del lifestyle nordico, quando si prova la sensazione di aver trovato qualcosa che vale la pena conservare per molto tempo. Condividere tutto questo, a livello mondiale, con altre persone che amano il design scandinavo contemporaneo è denso di significato per noi. Grazie al nostro partner Nordic Nest, la collezione NJRD è già disponibile in Italia e in altri 70 mercati, e proposta in 11 lingue; siamo diventati globali da subito, emozionante! La prima collezione Shapes è unificata da diversi elementi grafici. Il motivo del primo prodotto che abbiamo realizzato, il tappeto Stripes, è visibile in tutta la serie, poiché la linea si muove tra superfici e materiali diversi, e finisce negli occhi di chi guarda”.

Il vostro processo creativo ha regole o fasi ricorrenti, avete un metodo definito?   

OK: “Sì. Crediamo fermamente nel nostro metodo di progettazione: ricerca, intuizione, teoria, idea e forma. In questo ordine. Sempre. Ogni parte del processo è altrettanto importante e deve avere il suo luogo e il suo tempo”.

Ci sono territori del design che vi piacerebbe esplorare, ambiti o aree cui ancora non vi siete dedicati?

OK: “Nell’ultimo decennio abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare molti campi diversi nel mondo del design. Ci piace fare cose inaspettate e sperimentare tipologie nuove, dai capi fashion agli occhiali. Più recentemente, abbiamo progettato letti per il prestigioso e globale marchio svedese Hästens Beds, per cui abbiamo anche disegnato piccoli mobili per la zona notte. Siamo ansiosi di esplorare più a fondo il campo del furniture design; progettare un mobile è un processo completo, che ci attrae molto.

CPB: “…e soprattutto, amiamo lavorare con marchi di tutto il mondo. È all'interno del mix culturale e della condivisione di esperienze che tendono ad accadere cose e soluzioni entusiasmanti. È una visione che abbracceremo sempre”.

Quali sono a vostro avviso i punti in comune tra design scandinavo e design italiano? E quali le maggiori differenze?

B&K: “Siamo plasmati e ispirati da ciò che ci circonda. La Scandinavia è fondamentalmente buia per il periodo invernale, il che ci fa desiderare la luce e il sole quando torna in primavera. Lo celebriamo persino! Non solo come persone ma anche nel nostro design, non permettendo a nulla di ostacolare la luce. Ecco perché tendiamo ad avere un approccio minimalista al design: sentiamo il bisogno di vedere chiaramente gli oggetti e gli spazi per quello che sono. Per noi la bellezza di un oggetto non deriva necessariamente da quanto puoi vedere o toccare, ma ciò che il design (e il designer) lascia al cervello per vedere.

La Svezia ha una tradizione di design forte e piuttosto colorata, piena di pattern, folclore e artigianato. È qualcosa a cui stiamo lentamente tornando. Il design italiano, ai nostri occhi, è tipicamente molto espressivo e decorativo, privo di compromessi. Qualcosa che gli scandinavi molto pratici, come noi, possono vedere dall'esterno”.

Voi collaborate con importanti aziende svedesi e internazionali come Hästens, Georg Jensen, Stelton…. C’è qualche azienda italiana con cui sentite affinità, e per cui vi piacerebbe disegnare?

OK: “Assolutamente sì! Alessi, Kartell, Missoni, Zanotta, Flos, Foscarini, Boffi, e molti altri, ci sono così tanti meravigliosi brand italiani!”

Nel 2017 con Hästens siete stati protagonisti di un suggestivo evento al FuoriSalone di Milano. Come avete vissuto quella esperienza, e cosa significa per un designer presentare i propri prodotti alla Design Week di Milano?

B&K: “Essere al Salone è sempre stata una grande fonte di ispirazione e un’occasione per entrare in contatto con i tuoi colleghi del settore. Come designer, amiamo lavorare e visitare paesi che vivono, vedono e prendono sul serio il design. L’Italia, e Milano in particolare, è diventata uno dei poli progettuali più importanti al mondo. Proprio come in Scandinavia, il design in Italia è uno stile di vita”.