Il progetto pragmatico del benessere biophilic
Il cambiamento è concreto, visibile. Gli strumenti sono quelli che già conosciamo, ma moltiplicati per dimensioni e economie. Città come Shenzhen, una delle prime tre per numero di abitanti, sta vivendo una eco-mutazione grazie a un masterplan che prevede la trasformazione in una sponge city in grado di assorbire le acque dei monsoni e ristabilire flora e fauna locali. Bihan, un suo sobborgo, si prepara a diventare uno dei primi green site costruiti ex novo su un territorio già urbanizzato.
Al suo interno è previsto un quartiere completamente autosufficiente, sia dal punto di vista energetico che alimentare. Lo ha progettato Guallart Architects ed è stato pensato per far fronte a altre crisi pandemiche. Il Pritzker Price Wang Shu crede nel recupero dell’architettura rurale. Lo studio Turen Architects, autore di masterplan di aree urbane e naturali di svariati chilometri quadrati, punta al recupero dei territori e alla coesistenza di città, ambiente e biodiversità – uno dei grandi temi che l’ONU affronterà quest’anno proprio in Cina. Le sette più importanti città, che da sole raccolgono 139 milioni di persone, hanno piani di sviluppo o di restauro delle proprie aree urbane incontestabilmente concentrate su soluzioni ambientali all’avanguardia.