Il paesaggista Bas Smets - che insieme a LAN firmerà il Grande MAXXI di Roma - non ha dubbi: con il riscaldamento globale che è ormai un fatto assodato, è fondamentale ripensare radicalmente il nostro ruolo di co-abitanti e chiederci come possiamo ridurre l’impatto del costruire e delle emissioni prodotte dai nostri consumi.
In quest’ottica, progettare il paesaggio in modo diverso aiuta. Moltissimo. I progetti di Bas Smets, per esempio, hanno caratteristiche fortemente innovative, basandosi su una concezione del verde non solo estetica ma soprattutto ambientale che mira alla creazione di isole microclimatiche in grado di mitigare gli effetti del climate change nelle città.
A breve ne vedremo uno in Italia, il Grande MAXXI - che Bas Smets si è aggiudicato su concorso insieme allo studio LAN e dopo aver progettato l’area verde che circonda la cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Un progetto significativo e ambizioso perché non solo mette l’accento sul ruolo sociale dei musei del futuro, ma si pone degli obiettivi ecologici: il raggiungimento della carbon neutrality, uno sguardo all’economia circolare delle risorse e la creazione di una comunità energetica.
Lo abbiamo intervistato, chiedendogli di accompagnarci nel suo metodo di lavoro e nel suo rapporto con il mondo vegetale.