Ironici ed evocativi, materici e artigianali, i portabiti celebrativi del centenario di Toscanini (1920-2020) sono stati realizzati da cinque artisti che hanno interpretato e scolpito, partendo da un blocco di legno, la loro personale visione di un oggetto d’uso quotidiano trasformandolo in opera d’arte

Quella di Toscanini, azienda piemontese specializzata in appendiabiti, che nel 2020 ha compiuto 100 anni è una storia di famiglia.

Nata nel 1920 con il bisnonno Giuseppe Toscanini in Valsesia, cresciuta con il nonno Giovanni e diventata una realtà imprenditoriale moderna con il padre Ettore, dagli anni ’90 Toscanini è guidata dai figli Giovanni e Federica. Quattro generazioni che si sono avvicendate, mantenendo intatta la voglia di sperimentare e l’amore per le cose fatte bene.

Oggi Toscanini è un brand riconosciuto a livello internazionale per la qualità, l'artigianalità e il design ricercato dei suoi portabiti e delle soluzioni per appendere capi di abbigliamento, accessori e scarpe.

Sguardo internazionale, ma cuore italiano. L’intera produzione Toscanini viene infatti realizzata esclusivamente – e orgogliosamente – a Isolella di Borgosesia, dove ha sede l’azienda.

L'azienda inizia il 2021 presentando i portabiti celebrativi del centenario, realizzati da cinque artisti che hanno interpretato e scolpito partendo da un blocco di legno la loro personale visione creativa di un oggetto d’uso quotidiano, trasformandolo in opera d’arte.

Ognuno degli scultori – Tommaso Verdesca, Silvano Rotti, Daniele Verdesca, Fabio Nicola/Homo Faber e Christian Costa – ha fornito una chiave di lettura differente della storia aziendale e dei valori che ne rappresentano l’essenza. Ogni opera interpreta il perfetto equilibrio tra la mano dell’uomo e il macchinario: una sinergia tra artigianalità evoluta e innovazione, materia, qualità e design.

Se Silvano Rotti offre un’interpretazione ironica – animale/naturale – del portabito trasformandolo in fenicotteroFabio Nicola con la scultura Mani omaggia le artefici dei prodotti nonché dell’opera stessa. In CutsTommaso Valdesca realizza inediti tagli nel legno, mentre in Per SempreChristian Costa crea un prodotto semilavorato che si compone a formare il simbolo dell'infinito, riferimento esplicito alla filosofia di Toscanini che guarda al futuro con dedizione e ricerca. Daniele Valdesca per la scultura Giuseppe si ispira ai baffi del bisnonno, colui che fondò la realtà aziendale a inizio ‘900. Persino la forma data al gancio metallico ricorda il profilo del suo naso.

La cura dell’ambiente e delle persone è – da sempre  una priorità per Toscanini. Se oggi parlare di sostenibilità è di grande attualità, la storica azienda valsesiana sposa questo valore fin dagli anni 80, ben prima che i temi green fossero di tendenza. A partire dall’utilizzo del legno come materia prima naturale, ecologica e riciclabile che Toscanini conosce e lavora con passione, ogni giorno, da 100 anni.

Simbolo della relazione fra natura e lavoro dell'uomo, il legno è la materia prima dei portabiti e ora la materia prima anche delle opere, scolpite dalla creatività manuale e ispirata dagli artisti.

Tutto il legno che Toscanini utilizza per la produzione dei suoi portabiti proviene da coltivazioni controllate e soggette a riforestazione, secondo rigorosi standard ambientali. Legno di faggio, innanzitutto, ma anche di rovere, tiglio, frassino, noce canaletto e cedro rosso. Sostenibili sono anche le lavorazioni con finiture ecologiche, trattamenti a olio, cere naturali e vernici a base acqua, che permettono di utilizzare l’80% in meno di solventi e di ridurre così gli scarti di residuo.