Con uno dei vini icona dell’azienda, Ruffino presenta il completo restyling della marca. Un’operazione che concentra l’attenzione sulla storia, la qualità e la sostenibilità del vino

Con una bottiglia che ha fatto la storia, il Chianti Classico Riserva Ducale, la cantina toscana Ruffino sta portando avanti un percorso di restyling complessivo che va oltre il puro intervento grafico e stilistico, ma si afferma come un omaggio alle radici dell’azienda.

Nuove etichette, qualità dei prodotti e attività estremamente concrete sulla sostenibilità: tre azioni che guardano in un’unica direzione, quella di un futuro avvalorato da un passato glorioso.

La storia

Con quasi 150 anni di esperienza in materia vitivinicola, Ruffino è una delle cantine più rappresentative della storia del vino italiano in Toscana e nel mondo.

Profondamente legata al territorio in cui è nata nel 1877 a Pontassieve, vicino a Firenze, l’azienda continua tutt’oggi nel suo cammino di successo, fedele alla sua identità ma con sempre un attento sguardo verso l’innovazione e il futuro.

Tra le tappe più importanti vi è indubbiamente la creazione del Chianti Stravecchio, all’inizio dello scorso secolo, che consentì all’azienda fondata dai cugini Ilario e Leopoldo Ruffino di diventare fornitore ufficiale della Casa Reale Savoia.

Un traguardo seguito poi nel 1927 dalla nascita della Riserva Ducale, la Riserva per il Duca appunto, e successivamente quella della sua evoluzione 'Oro' nel 1947.

L’opera d’arte: il vino e le nuove etichette

Abbracciare uno stile più contemporaneo è l’obiettivo dell’intero intervento di restyling, che per Ruffino rappresenta una chiara volontà guardare avanti, pur mantenendo fede alla tradizione che ha reso possibile la presenza della cantina in oltre 90 paesi nel mondo.

A guidare il concept del nuovo disegno grafico è l’opera d’arte, intesa sia come nuova interpretazione artistica dell’etichetta e del logo, sia come tradizionale qualità della materia prima contenuta dalla bottiglia – il vino.

L’operazione ha avuto inizio con la Riserva Ducale: la nuova etichetta parla anche di tradizione, proprio perché è stata rinnovata pur rimanendo fedele a sé stessa, mantendo in primo piano la scena che rievoca la visita a Pontassieve del Duca di Aosta nel 1890.

L'obiettivo era quello di creare il silenzio e far sì che gli elementi fossero visibili, cristallini rendendo così l’immagine ancora più iconica.

Il rispetto per il territorio

Sostenibile è anche, e soprattutto, il modo in cui ci si relaziona con il territorio circostante. Proprio nell’ottica di rendergli il giusto omaggio, custodendone le ricchezze e le peculiarità, Ruffino ha avviato nel 2018 'Ruffino Cares', progetto ormai diventata strategia aziendale che racchiude tutte le attività portate avanti in seno della responsabilità sociale di impresa.

Sostenibilità ambientale e sociale ma anche programmi volti all’educazione al consumo responsabile del vino, alla restituzione al territorio e alla diversità e inclusione.

"Essendo agricoltori il fattore ambientale è naturalmente molto importante e su questo ci sentiamo custodi del territorio che abbiamo a disposizione", spiega Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato di Ruffino.

Oggi, il 51% dei vigneti di Ruffino ha completato il percorso di conversione al biologico, che l’azienda prevede di completare definitivamente entro due anni, coprendo il 100% della superficie vitata.

"Ruffino abbraccia tutti gli aspetti della sostenibilità, oltre a quello ambientale anche quello sociale ed etico che sono fondamentali per mettere in pratica una cultura aziendale realmente responsabile".