Dopo l’arte e il design, a giugno protagonista a Milano, con ArchWeek, sarà l’architettura: che negli spazi più fragili agisce, generando cambiamento e bellezza

Presentata settimana scorsa a Palazzo Marino, l’ArchWeek andrà ufficialmente in scena dal 7 all’11 giugno e chiuderà il trittico delle ‘settimane’ più strettamente connesse alla creatività: a ridosso della Pasqua, Milano è già un fermento di cantieri estemporanei, ponteggi e lavori in corso.

Eccolo qua lo spirito meneghino che trasforma con ‘sobrietà’, come sottolinea Stefano Boeri, Presidente di Triennale, le strade (tutte le strade) in gallerie a cielo aperto per l’ArtWeek (dal’11 al 16 aprile), e gli ex macelli (in attesa di riuso) in happening pettinati per il FuoriSalone (dal 17 al 23 aprile).

“Negli ultimi sei mesi, il numero dei residenti registrato a Milano è passato da 1 milione e 300 mila, a 1.400.000. Non vorrei definirlo un trend in crescita, ma questi sono i dati”, puntualizza la notizia con una certa fermezza, il Sindaco Sala in apertura della conferenza stampa di presentazione dell’evento.

Come a dire che nonostante i flussi in uscita, la città rimane una meta ambita. Sala non ha intenzione di trattenersi: “È arrivato il tempo di studiare”, ammonisce il pubblico (di giornalisti) presente.

La conoscenza come antidoto alle fake news

Ci sta. Ospite poche ore prima a 1/2 h in più, in tv, di Lucia Annunziata, il Sindaco prova a innescare una narrazione contraria a quella che restituisce di Milano un’istantanea affaticata dalle disuguaglianze e ingiallita dall’aria irrespirabile.

Certo, le criticità esistono e sono evidenti, ma come direbbe Gaetano Pesce, sono figlie del tempo che scorre: accogliere l’ineluttabile non implica arrendersi all’evidenza, ovvio, ma nemmeno minare la credibilità di chi ci prova a cambiare il corso degli eventi.

“Il 21 marzo il ranking di IQAir, società svizzera che si occupa di tecnologie per contrastare l'inquinamento dell'aria, indicava Milano come la terza città al mondo con la peggiore qualità. Questa notizia è falsa”, o meglio, è rappresentata in modo sbagliato.

Secondo gli aggiornamenti verificati da Wired e ripresi dal Sindaco, “Milano, nella classifica mondiale, si trova alla 61esima posizione”, ben distante da Roma, al 53esimo posto.

Secondo l’indice IQAir Milano è in assoluto tra le migliori del Nord Italia”. Il particolato come pietra di paragone per capire come si sta agendo nel capoluogo e come si intende procedere.

ArchWeek sarà un momento di ascolto delle energie presenti nella città

“Promossa dal Comune insieme a Triennale e al Politecnico di Milano è una riflessione sui margini che parte proprio dal termine ‘periferia’”, sottolinea Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città dell’istituzione milanese.

“Ecco perché il ricco palinsesto di eventi diffusi su tutta la pianta urbana, si allarga sino a includere luoghi non convenzionali per conferenze e dibattiti, tipo il sottopasso di via Padova e di via Malaga, e tavoli di confronto aperti al dialogo con studi di progettazione, associazioni territoriali, cittadini attivi per la comunità. Perché è importante ricordare e riscoprire nell’architettura la capacità di innescare il cambiamento”.

Centrali quindi per la manifestazione il focus sulle contraddizioni che accendono il dibattito attorno alla città: dalle polveri sottili al tema delle disuguaglianze sociali. Da cui il titolo, importante quanto inequivocabile: Waiting for Peripheries.

“Un modo per propugnare la centralità delle periferie”, dice Sala che ha ricordato i tanti progetti sui quali giunta e comunità sono impegnate: “Mind (Milano Innovation District curato da Arexpo), MoLeCoLa (trasporto pubblico, alloggi e servizi per studenti, percorsi ciclabili e verdi in Bovisa), Green Between Tessiture Urbane (piazza a impatto zero e polmone verde per Crescenzago) la Magnifica Fabbrica della Scala (nel quartiere di Rubattino), Bovisa Goccia, Aria, il Campus di Ied (all’ex macello), sono alcuni dei cantiere aperti e avviati dalla collaborazione tra università, istituzioni e impresa.

Attivare la città vuol dire diffondere la cultura del progetto

Sull’esempio dell’assessorato alla cultura di Tommaso Sacchi che ha stanziato circa 2.400 milioni di euro a sostegno di invenzioni coraggiose da svolgere nelle periferie, come per esempio le PIDS (piccole iniziative diffuse di carattere socio culturale), o delle biblioteche inaugurate nei luoghi di fragilità, tra i quali i condomini delle case Aler. Fare comunità facilita l’accesso alla cultura.

“Per riflettere su questi temi, abbiamo coinvolto Inaki Carnicero: il progetto nulla può senza l’appoggio delle Istituzioni. E viceversa”, ha sottolineato Boeri.

L’architetto spagnolo di fama internazionale, nominato dal Primo Ministro Sanchez Segretario generale per l’Agenda urbana e l’architettura, ha promosso infatti la stesura della prima legge statale sulla qualità dell’architettura.

Un modo per mettere a sistema come migliorare nelle periferie la qualità della vita. E dell’abitare.

San Vittore Spazio alla Bellezza è un concorso del quale in molti aspettiamo l’esito

Fortemente voluto da Triennale e dalla Casa Circondariale Francesco di Cataldo, il progetto (avviato in passato da Lorenza Baroncelli insieme a Franco Raggi e Fabio Novembre) intende promuovere una nuova concezione di casa circondariale.

“Insieme a Giacinto Siciliano, direttore del carcere e a 6 giovani studi di progettazione, siamo entrati nell’edificio”, ricorda Boeri. La sua presenza architettonica nel centro della città è talmente forte da generare nei detenuti un profondo senso di identità, di appartenenza. “È il percepito di chi lo vive a ispirare i principi guida del nostro progetto”.

L’ingresso e l’affaccio del carcere al quartiere, lo spazio a disposizione delle 380 guardie carcerarie e quello dedicato ai colloqui familiari, i corridoi di accesso alle celle e ai sotterranei: ciascuno di questi interstizi si presta a una nuova lettura funzionale che ritrova nell’essere umano, nella sua formazione e riabilitazione, il suo senso.

“Una città intelligente come Milano è una città giusta che calma i divari”, chiude la Rettrice del Politecnico Donatella Sciuto che, insieme a Matteo Ruta, presenta il caso di Off Campus, “il progetto di responsabilità sociale che ha portato l’università a San Siro, Nolo, Nosedo e anche a San Vittore”.

Con oltre 50 appuntamenti, ArchWeek già dal 3 giugno ci accompagnerà qui e nei quartieri più fragili di Milano.

“Tre gli itinerari imperdibili”, chiude Ruta, “alla scoperta dei quartieri di Crescenzago, Lorenteggio/Giambellino e Stazione Centrale/Loreto”.

Sono circa 200 mila gli studenti che scelgono di formarsi a Milano, a loro dobbiamo dare l’opportunità di contribuire alla crescita della città. Portare attenzione alle periferie è un impegno che gli dobbiamo.