La conoscenza come antidoto alle fake news
Ci sta. Ospite poche ore prima a 1/2 h in più, in tv, di Lucia Annunziata, il Sindaco prova a innescare una narrazione contraria a quella che restituisce di Milano un’istantanea affaticata dalle disuguaglianze e ingiallita dall’aria irrespirabile.
Certo, le criticità esistono e sono evidenti, ma come direbbe Gaetano Pesce, sono figlie del tempo che scorre: accogliere l’ineluttabile non implica arrendersi all’evidenza, ovvio, ma nemmeno minare la credibilità di chi ci prova a cambiare il corso degli eventi.
“Il 21 marzo il ranking di IQAir, società svizzera che si occupa di tecnologie per contrastare l'inquinamento dell'aria, indicava Milano come la terza città al mondo con la peggiore qualità. Questa notizia è falsa”, o meglio, è rappresentata in modo sbagliato.
Secondo gli aggiornamenti verificati da Wired e ripresi dal Sindaco, “Milano, nella classifica mondiale, si trova alla 61esima posizione”, ben distante da Roma, al 53esimo posto.
Secondo l’indice IQAir Milano è in assoluto tra le migliori del Nord Italia”. Il particolato come pietra di paragone per capire come si sta agendo nel capoluogo e come si intende procedere.
ArchWeek sarà un momento di ascolto delle energie presenti nella città
“Promossa dal Comune insieme a Triennale e al Politecnico di Milano è una riflessione sui margini che parte proprio dal termine ‘periferia’”, sottolinea Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città dell’istituzione milanese.
“Ecco perché il ricco palinsesto di eventi diffusi su tutta la pianta urbana, si allarga sino a includere luoghi non convenzionali per conferenze e dibattiti, tipo il sottopasso di via Padova e di via Malaga, e tavoli di confronto aperti al dialogo con studi di progettazione, associazioni territoriali, cittadini attivi per la comunità. Perché è importante ricordare e riscoprire nell’architettura la capacità di innescare il cambiamento”.
Centrali quindi per la manifestazione il focus sulle contraddizioni che accendono il dibattito attorno alla città: dalle polveri sottili al tema delle disuguaglianze sociali. Da cui il titolo, importante quanto inequivocabile: Waiting for Peripheries.
“Un modo per propugnare la centralità delle periferie”, dice Sala che ha ricordato i tanti progetti sui quali giunta e comunità sono impegnate: “Mind (Milano Innovation District curato da Arexpo), MoLeCoLa (trasporto pubblico, alloggi e servizi per studenti, percorsi ciclabili e verdi in Bovisa), Green Between Tessiture Urbane (piazza a impatto zero e polmone verde per Crescenzago) la Magnifica Fabbrica della Scala (nel quartiere di Rubattino), Bovisa Goccia, Aria, il Campus di Ied (all’ex macello), sono alcuni dei cantiere aperti e avviati dalla collaborazione tra università, istituzioni e impresa.