Che cosa aggiunge Apice al mercato dei sistemi doccia e, anche, alla storia di Bossini?
“Se si parla di aggiunte, credo che sia interessante la ricerca di una dimensione polisensoriale legata all’acqua in cui anche il tatto, il contatto diretto con la pelle diventino sensazioni che elevano un’azione quotidiana a momento di benessere. Per ottenere questo abbiamo progettato la superficie del diffusore come una texture continua, morbida al tatto, composta da piccoli tronchi di piramide disposti ortogonalmente, così da rendere possibile, e desiderabile, un contatto molto più diretto con il corpo, quasi uno strumento di massaggio, ma anche di scrub, sia con sia senza l’erogazione dell’acqua. Inoltre, rispetto alla disposizione radiale dei getti tradizionali, il disegno del diffusore presenta una geometria ortogonale che, assieme alla leggera pulsazione generata dall’effetto cavitazione creato all’interno della sottile camera di alimentazione, riesce a rendere l’acqua un elemento tangibile e fisico, avvolgente e chiaramente percepibile sul corpo.
Per quanto riguarda la storia di Bossini, abbiamo fortemente voluto introdurre per la prima volta, a fianco dei componenti per doccia, anche una serie completa di rubinetti. E questo con la precisa volontà non solo di offrire la possibilità di arredare tutto il bagno, ma anche di sviluppare ogni componente con un carattere e un’identità capaci, da una parte, di evocare immediatamente l’appartenenza alla famiglia Apice e dall’altra di poter essere apprezzati in quanto pezzi singoli. Lo strumento espressivo che ha consentito di ottenere questo risultato è stato lo studio di forme ottenute per sottrazione di parti di volume da solidi primari, come con un colpo di scalpello”.