Questa considerazione, però, non tiene conto di molti fattori. Il primo è che quasi tutti gli arredi 'impossibili' del 32enne argentino esistono anche nella realtà. Almeno la metà dei pezzi che componevano la collezione The Shipping (venduti su Nifty Gatewat per 450mila dollari) sono stati infatti anche confezionati e consegnati agli acquirenti del concept digitale come oggetti di fatto.
Mentre la Hortensia Chair, in origine un NFT, è diventata prima una limited edition (grazie alla creazione di un tessuto in poliestere tagliato al laser e trasformato in 30mila petali di Julia Esqué, product designer di Barcellona) e ora una poltrona di produzione con Moooi.
Al Nilufar Depot poi, dove lo incontriamo durante il FuoriSalone, Andrés Reisinger ha presentato un’installazione assolutamente fisica: una reinterpretazione dell’ufficio della gallerista Nina Yasher, trasformata in un fumoir, abitata da oggetti illuminanti e statuari e avvolta in una colonna sonora ispirata al Free Jazz.
Il secondo fattore da tenere in considerazione, per smentire l’idea della 'bolla' è invece legato al pensiero che sta alla base del lavoro di Reisinger e che ha a che fare con la sua idea di ricerca. Progettuale.