Dal 7 al 9 giugno 2023, 3daysofdesign occuperà di nuovo i 13 distretti di Copenaghen con centinaia di eventi, lanci di prodotto, conferenze e mostre.
Giunto alla sua decima edizione, 3daysofdesign è un festival molto particolare, soprattutto per quanto riguarda la sua origine e organizzazione. È infatti nato grazie all'iniziativa di 4 aziende e poi progressivamente cresciuto diventando un’associazione senza scopo di lucro e una piattaforma associativa, che raccoglie oggi circa 300 iscritti.
Non è un caso che il tema della 10ma edizione (Where would we be without you?) sia focalizzato proprio sulla riconoscenza che l’associazione vuole portare a chi ha creduto in questo modus operandi.
L'organizzazione no-profit 3daysofdesign, di proprietà dei ceo 4 marchi (Joakim Lassen di Montana, Michael Anker di Anker & Cok, Anders Byriel di Kvadrat e Thomas Graversen di Fredericia Furniture) è guidata da da Signe Byrdal Terenziani (anche lei parte del pool di owners dell’associazione).
L’abbiamo contattata per sapere di più su 3daysofdesign: su come è nata, come funziona e sugli highlights dell’edizione 2023.
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Come è nata 3daysofdesign?
Signe Byrdal Terenziani: “Tutto è iniziato dieci anni fa quando quattro aziende, tutte situate sotto lo stesso tetto in un vecchio magazzino Pakhus 48 North Harbour di Copenaghen, hanno deciso di organizzare un evento congiunto di tre giorni per presentare i loro nuovi prodotti piuttosto che fare ciascuno un evento a se stante.
Abbiamo invitato numerosi giornalisti, designer e collaboratori internazionali e tutti hanno contribuito.
Un marchio ha pagato i biglietti aerei, un altro l'albergo. È diventato un successo e si è scoperto che c'erano molti brand che volevano essere coinvolti. Molto rapidamente, questo numero è arrivato a 50 e da allora è cresciuto sempre di più. Oggi ci sono più di 300 brand nella nostra comunità”.
Perché la Danimarca aveva bisogno di un simile evento?
Signe Byrdal Terenziani: “Copenhagen aveva bisogno di un vero e proprio evento di design in quel momento poiché la precedente fiera annuale del mobile al Bella Center era stata chiusa. Di conseguenza, le aziende dovevano recarsi a Colonia, Milano o Stoccolma se volevano partecipare a una fiera del design. Era costoso e non efficiente”.
Qual era il concept originale?
Signe Byrdal Terenziani: “Permettere ai visitatori di entrare dietro le quinte, incontrare i produttori e designer nei loro luoghi di lavoro”.
In effetti la maggior parte delle presentazioni avviene in showroom e laboratori, giusto?
Signe Byrdal Terenziani: “Sì. Partecipare a una fiera internazionale è molto costoso e richiede molto tempo. Molte aziende hanno dei bellissimi showroom, che diventano i loro stand espositivi a 3daysofdesign. Niente deve essere costruito, demolito e buttato via. E le aziende possono presentarsi in un ambiente che sostiene in modo unico i loro valori e la loro identità”.
10 anni fa e adesso: cosa è cambiato?
Signe Byrdal Terenziani: “Da quattro aziende di design che uniscono le forze, 3daysofdesign è diventata un host, un sostenitore e un connettore allo stesso tempo. Una somma di molti sforzi da parte del nostro team e di una comunità di design globale di supporto.
Lavoriamo a stretto contatto con giornalisti, designer ed espositori per creare una cornice unica, che poi leghiamo insieme in modo che appaia come un festival unificato e strettamente connesso, facile da navigare per i visitatori.
Tutti gli espositori sanno che stanno lavorando insieme per creare qualcosa di più grande di loro e stanno contribuendo a creare una piattaforma essenziale a Copenaghen che contribuisca a dialoghi significativi sul futuro del design e promuova la comunità, il networking e la condivisione delle conoscenze.
Mi piace anche che possiamo dimostrare l'orgoglioso patrimonio di design della Danimarca sul campo. Il design è profondamente radicato nel nostro DNA culturale ed è strettamente connesso allo stile di vita danese e all'atmosfera che i nostri ospiti vivranno visitando il nostro festival”.
Come si fa a creare un lavoro per la settimana del design con una fiera commerciale che lo sostenga?
Signe Byrdal Terenziani: “Adoro il fatto che 3daysofdesign sia una community platform senza scopo di lucro che dà vita all'industria del design. Potremmo fare molti più soldi se lo rendessimo più commerciale, ma perderebbe la sua unicità. Perché 3daysofdesign è un festival curato.
Per partecipare, un marchio deve proporre qualcosa di originale ed essere disposto ad aggiungere qualità al festival altrimenti abbiamo la possibilità di dire di no – e lo facciamo ogni anno perché cerchiamo di evitare che tutto diventi un circo commerciale. 3daysofdesign vuole essere esclusivo ma inclusivo, quindi selezioniamo aziende che condividono gli stessi valori che sosteniamo: buon design, nessuna copia, attenzione ai materiali, sostenibilità, artigianalità”.
Come visitare 3daysofdesign?
Signe Byrdal Terenziani: “Copenhagen è una città con quartieri naturali che hanno caratteristiche e atmosfere uniche. E Copenhagen è lo scenario che il visitatore deve navigare. Basta scaricare l'app 3daysofdesign dal sito sul telefono, indossare scarpe comode e iniziare a esplorare la città. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico, con molto da vedere”.
Cosa suggeriresti di vedere, oltre a tutte le presentazioni dei prodotti?
Signe Byrdal Terenziani: “C'è un'iniziativa interessante che illustra anche il cuore del tema del nostro decimo anniversario: lavorare insieme e attivare la città dal basso. Abbiamo invitato Spacon & X a collaborare all'introduzione di un nuovo distretto del design per 3daysofdesign. Loro hanno mappato l'area di Refshaleøens e il suo DNA e creato The Junction, cioè un nuovo hub per tutti. Utilizzando materiali presi in prestito dai produttori locali, hanno realizzato un tavolo comunitario lungo 30 metri e zero waste che tutti possono usare e riunire: è un gesto simbolico ma anche pratico per invitare le persone a riunirsi intorno a qualcosa che appartiene a tutti e a cui tutti hanno contribuito.
Sulla stessa linea, a Carlsberg Byen, ci sarà anche una mostra nella vecchia Mineralvandsfabrikken incentrata sullo sviluppo di una nuova area della città nei terreni del vecchio birrificio. Verrà mostrato come diverse parti interessate hanno lavorato insieme per creare un unico quartiere cittadino vivente a Copenaghen.
Citerei anche le presentazioni delle scuole o per gli studenti, come le mostre al KADK/Royal Danish Academy (sempre a Refshaleøen), alla Kolding Design School al Ddcated e al Lifestyle and Design Cluster al Design Museum Denmark, solo per citarne alcune.
Esplorando il programma si trova poi anche un lungo elenco di talk e workshop, concerti.
Un'iniziativa che vorrei menzionare qui è Materials of Tomorrow, un evento volto a ripensare radicalmente i sistemi materiali per progettare case più sostenibili e salutari, che si terrà l'8 giugno al Copenhagen Contemporary. È organizzato da SPACE10 e 3daysofdesign in collaborazione con Material Matters e Office Kim Lenschow”.