Nella Tenuta Casenuove, azienda vitivinicola nei pressi di Panzano in Chianti, cantine e vigneti accolgono le opere degli artisti di Galleria Continua

Chi minimamente frequenta le fiere di arte contemporanea sa bene chi sono ‘quelli’ di Galleria Continua: dei toscanacci, verrebbe da dire. Tre ragazzi molto intraprendenti che trent’anni fa a San Giminiano hanno deciso di utilizzare un vecchio cinema di paese per farne la sede della loro galleria.

A volte i nomi predicono il destino di chi li porta, e così Galleria Continua ha continuato la propria avventura aprendo sedi in mezzo mondo: da Les Moulins in Francia a Dubai, dall’Havana a Parigi, da Pechino a Roma. E non c’è fiera d’arte degna di tale nome che non veda la loro presenza.

Galleria Continua: dopo cinema e fabbriche dismesse ecco l’arte in cantina

C’è da chiedersi come facciano a intercettare gli artisti di maggior tendenza ma anche a scegliere giovani promesse senza mai sbagliare un colpo. Coraggio, direbbe qualcuno, certamente fiuto e una gran voglia di andare oltre i soliti schemi.

A quelli della Continua piace, per esempio, fare dei progetti fuori dall’ordinario e piazzare le loro opere in posti per certi versi inusuali. E dopo cinema, fabbriche dismesse, hotel cinque stelle, non poteva mancare una cantina. Che diamine, una super cantina! Questa volta vicino a casa, in Toscana, nel cuore del Chianti.

Philippe Austruy e Tenuta Casenuove

Ma ci voleva un tipo un po’ speciale per intuire il valore del mix tra grandi vini e arte contemporanea. Stiamo parlando di Philippe Austruy: imprenditore, collezionista d’arte e amante del buon vino, che nel 2015 si è innamorato di Tenuta Casenuove, dello straordinario paesaggio toscano dove convivono viti, ulivi e cipressi e, naturalmente, del Chianti.

Presto detto, Austruy, mecenate e proprietario di varie meravigliose tenute vitivinicole in Francia, Portogallo e in Italia, dopo l’acquisto ha impostato il ‘suo’ modello di tenuta, avviando una ristrutturazione importante sia nella parte architettonica che negli oltre mille ettari di vitigno.

Un paesaggio rispettoso della biodiversità

Regola numero uno, il ritorno alla tradizione, a una cura delle viti il più possibile naturale ed eseguita con l’aiuto di un team di esperti nella definizione di un paesaggio rispettoso delle biodiversità, capace di evocare il patrimonio di un territorio che ha dato i natali ai grandi artisti del Rinascimento.

Arte appunto, intesa come valore aggiunto, come necessità imprescindibile per creare bellezza e armonia. Ma attenzione, l’arte contemporanea ha i suoi codici e i suoi linguaggi. E Austruy si è rivolto a quei ‘ragazzacci’ di Continua perché sapeva che l’avrebbero aiutato a trovare la giusta via.

Le Radici dell’Arte

È nato così, quasi come una scommessa, il progetto condiviso da Austruy e Galleria Continua: Le Radici dell’Arte.
L’idea è stata quella di invitare gli artisti prescelti a visitare il luogo affinché catturassero l’atmosfera di uno spazio molto speciale e trovassero il modo di fondere la loro ricerca e i loro linguaggi nella tenuta.

Il titolo ha un doppio senso: le radici rimandano alle origini, alla cultura e alla terra d’origine.

Inoltre, evocano l’uomo che dialoga con la natura per coglierne i frutti migliori – l’uva – pur esprimendo l’esigenza di un’espressione profonda e radicata nell’uomo alla ricerca del perfezionamento e della comprensione del senso della vita.

Gli artisti della prima edizione de Le Radici dell’Arte

Per la sua prima edizione, Le Radici dell’Arte, oltre alla mostra di Susana Pilar e a una prima installazione permanente firmata da Pascale Marthine Tayou (entrambi nelle immagini di questo servizio), ha prodotto una esposizione temporanea di Sun Yuan & Peng Yu, allestita nella Sala delle Volte della tenuta in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo, un’installazione murale sulla facciata dello spazio espositivo Il Vino dell’Arte a Panzano e una mostra ideata da Loris Cecchini.