Un edificio con tre diversi corpi
Il complesso edilizio è nato dall’unione di tre differenti corpi: l’ex Tribunale a nord, l’ex Guardia di Finanza a ovest – oggetto di restauro – e la biblioteca, con funzione di cerniera tra quest’ultimi.
Sulla corte, perimetrata da due fronti storici, si aprono gli ambienti dedicati alla lettura e si affaccia il fronte della nuova architettura, la Kulturbaum, ovvero l’albero della cultura, dove si svelano le criticità dell’opera architettonica. Tra queste, un’accentuata dualità figurale tra l’unicità stereometrica di un’apparente massa modellata e le separazioni degli ambienti interni, che danno vita ad autonome spazialità orizzontali e verticali.
L’involucro dell’edificio è fluido, avvolgente, adattandosi alle preesistenze con calibrate piegature, mentre i piani staccati e liberi si impostano con precisione e disegnano le ambiguità dei vari livelli di raccordo, indirizzandosi alle forme adiacenti per dar luogo a piccole strade e piazze.
Un’impronta duale ha dettato anche la scelta dei materiali e dei colori, con un intonaco lavato sulla superficie esterna e al piano terra, in contrasto con il calore intimo del legno delle boiserie.