L’edificio, progettato dallo studio Carlana Mezzalira Pentimalli è uno spazio versatile, confortevole e multifunzionale: contemporaneo ma rispettoso del passato

Il carattere dell’architettura nordica e il senso di appartenenza che questa è in grado di generare si materializzano nel progetto della nuova biblioteca di Bressanone, nell’accurata manutenzione e nel rispetto di persistenze e tracce del passato.

Negli ambienti urbani ogni elemento che fa parte della storia passata ha un valore di per sé ed è in grado di accogliere il nuovo come un innesto misurato, una connessione con gli elementi della tradizione che si rinnovano nel contemporaneo dilatando le loro dimensioni, accogliendo gesti informali, in un’armonica frizione tra passato e presente.

La Biblioteca di Bressanone: in sintonia con il contesto

La Biblioteca Civica di Bressanone, progettata dallo studio Carlana Mezzalira Pentimalli in sintonia con il contesto, si mostra come un’architettura pensata sull’idea di città – per citare Leon Battista Alberti – il cui monumentalismo contiene un luogo domestico che si affaccia sul centro storico, proponendosi come uno spazio pubblico con attività che vanno ben oltre le sue primarie funzioni istituzionali.

Un edificio con tre diversi corpi

Il complesso edilizio è nato dall’unione di tre differenti corpi: l’ex Tribunale a nord, l’ex Guardia di Finanza a ovest – oggetto di restauro – e la biblioteca, con funzione di cerniera tra quest’ultimi.

Sulla corte, perimetrata da due fronti storici, si aprono gli ambienti dedicati alla lettura e si affaccia il fronte della nuova architettura, la Kulturbaum, ovvero l’albero della cultura, dove si svelano le criticità dell’opera architettonica. Tra queste, un’accentuata dualità figurale tra l’unicità stereometrica di un’apparente massa modellata e le separazioni degli ambienti interni, che danno vita ad autonome spazialità orizzontali e verticali.

L’involucro dell’edificio è fluido, avvolgente, adattandosi alle preesistenze con calibrate piegature, mentre i piani staccati e liberi si impostano con precisione e disegnano le ambiguità dei vari livelli di raccordo, indirizzandosi alle forme adiacenti per dar luogo a piccole strade e piazze.

Un’impronta duale ha dettato anche la scelta dei materiali e dei colori, con un intonaco lavato sulla superficie esterna e al piano terra, in contrasto con il calore intimo del legno delle boiserie.

Lo studio della luce

Il complesso edilizio si presenta nel suo insieme chiuso nei lati a sud, così da ricomporre in un unico corpo le tre parti per proteggere il patrimonio librario dall’irraggiamento solare diretto, mentre si apre a ovest verso il Museo Diocesano e a est verso la Torre Bianca e il Duomo, con due finestre a bow window di grandi dimensioni, unica fonte di luce per tutti i livelli.

Al primo piano, modulate sul profilo degli infissi, si aprono ampie superfici continue, colonizzate spontaneamente dalle scolaresche.

La vocazione pubblica dell’edificio si inserisce nella sovrapposizione di pubblico e privato, grazie alla favorevole accessibilità del piano terra, agevolata dalla divisione degli spazi dedicati alle attività di ricreazione.

Un progetto inclusivo

Negli edifici adiacenti è stato previsto il restauro delle antiche strutture murarie, delle strutture lignee nonché la conservazione delle decorazioni parietali, insieme al progetto di nuovi elementi strutturali in sostituzione di rinforzi obsoleti.

Tutti gli arredi sono stati disegnati appositamente, perché i leggeri dislivelli dei piani hanno richiesto una diversa proporzione delle loro altezze. L’intero complesso è in funzione da oltre un anno dimostrando l’efficacia di un progetto inclusivo, sociale e culturale.

Foto di copertina: Un’immagine della biblioteca di Bressanone e dell’area dedicata alla consultazione dei volumi.