Onteco Mars di Aboboo è il primo metaverso di realtà virtuale su Marte. Tale simulazione attraverso gemelli digitali in possibili ambienti estremi permette di testare nuovi modelli politici ed economici che potrebbero funzionare anche sulla Terra.
“Per sopravvivere in una condizione estrema”, spiega Munoz, “dobbiamo trascendere l’individualismo e gli interessi personali, prendendoci cura gli uni degli altri. Sebbene il rischio di implosione della nostra società sia reale, il fallimento passato della teoria malthusiana dimostra che l’ingegno e la collaborazione umana possono superare i limiti percepiti. Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita per adattarci all’ambiente, anziché viceversa.
E le stesse condizioni estreme che ci minacciano potrebbero essere i catalizzatori che ci ispirano a crescere e innovare. Lavorare su Onteco ha richiesto la collaborazione con espertiglobali di deep-tech, sociologia, blockchain, biologia e industria spaziale: una fusione di idee e competenze che ha sbloccato innovazioni inaspettate e insegnamenti concreti, quali l’uso del terreno nella produzione di cibo che qui, grazie alle tecnologie idroponiche, viene coltivato in 100 metri quadri a persona.
Una lezione che, sulla Terra, potrebbe liberare una grande quantità di territorio, mitigare le emissioni di CO2 e migliorare le tecnologie agricole”.
In una dimensione sempre più digitale, come si evolveranno le attività e le interazioni quotidiane?
“Prevedo un futuro in cui la ‘impollinazione incrociata’ di idee e competenze verrà sfruttata attraverso l’intelligenza artificiale e in cui la ‘realtà mista’ aggiungerà nuove dimensioni agli ambienti di lavoro.
In Abiboo stiamo sviluppando una soluzione PropTech (PropAlchemy), che consenta ai proprietari immobiliari di visualizzare e gestire i propri beni in tempo reale attraverso simulazioni virtuali, portando il mondo fisico nel ‘gemello digitale’.
Nel luogo di lavoro, credo diventeranno più comuni gli incontri a distanza con avatar digitali basati sull’intelligenza artificiale che interagiscono con persone reali. In sintesi, l’integrazione di ambienti e tecnologie virtuali offrirà immense possibilità, sfidandoci a preservare le connessioni umane essenziali”.