L’igiene prende il sopravvento
La storia del bagno cambia nel Novecento quando l’intenzione di soddisfare le necessità igieniche all’interno della propria abitazione aveva determinato una veloce riflessione sulla disposizione degli ambienti domestici, attribuendo al bagno un ruolo centrale in questa mutazione.
Adattarsi agli spazi: gli arredi mimetici
Le prime soluzioni dovettero adattarsi agli spazi preesistenti, dando così origine ai primi arredi mimetici.
Inizialmente posizionati in prossimità della cucina, per andare in contro alle esigenze idriche, furono successivamente spostati in vicinanza della camera da letto.
Contestualmente, anche i sistemi di riscaldamento dell’acqua subirono una specializzazione, con l’ampia diffusione di contenitori che sfruttavano il gas urbano per riscaldare l’acqua.
L’acqua corrente arriva nel bagno
Con l’introduzione dell’acqua corrente nelle abitazioni, questi mobili potevano essere connessi sia alla rete idrica che a quella fognaria.
Le forniture erano spesso integrate con l’arredamento circostante, dando luogo alla consueta visione di lavabi all’interno di cabinet realizzati in materiali come frassino e ciliegio. Questi mobili presentavano gambe e struttura in ferro bronzato, completate da un bordo in noce nera, ciliegio o frassino.
Bagno e architettura modernista
Il bagno progettato da Otto Wagner comprovava le sue idee innovatrici sulla funzionalità e l’igiene nella progettazione degli spazi abitativi. In quel periodo, tali concetti rappresentavano elementi cruciali dell’architettura modernista, volta a adattare gli ambienti residenziali alle crescenti esigenze della società, abbracciando nuovi standard di igiene e comfort.
Wagner emerse, all’interno della storia del bagno, come il precursore nel collegare il concetto di “igiene” non solo a scopi funzionali, ma anche agli aspetti estetici dell’architettura.
La sua prospettiva, integrata nella teoria della modernizzazione architettonica, trasformò l’igiene da elemento essenziale per il funzionamento adeguato a un prerequisito fondamentale per una rivoluzione completa nel campo dell’architettura.
Adolf Loos: senza gli idraulici non esiste modernità
Il risultato di questa esposizione secondo Adolf Loos, come scrisse il 12 giugno del 1898 nell’articolo Gli Interni nella Rotonda, fu un “gioiello” della modernità, un cambio di passo nella storia del bagno.
Qualche mese dopo Loos scrisse un altro articolo dal titolo Gli Idraulici dove sostenne che senza l’idraulico non esisterebbe la modernità.
Loos sembrava indicare una traslazione dell’attenzione architettonica verso ciò che sfugge alla percezione diretta, verso ciò che è impercettibile.
L’impianto idraulico, lontano dall’essere esclusivamente un’infrastruttura invisibile o la parte meccanica degli edifici, diventa invece una componente estetico funzionale.
L’impianto idraulico si rivela come un elemento di organizzazione degli spazi. In questo modo, diventa un elemento chiave nella progettazione architettonica e nella storia del bagno come lo conosciamo oggi.
In copertina: In occasione del Giubileo del 1898 di Vienna l’architetto austriaco Otto Wagner espone un bagno che ha come modello quello della sua residenza. Ma con l’innovazione di una vasca da bagno in cristallo trasparente e a parete, a pavimento, per asciugamani e accappatoi, un unico tipo di tessuto a righe bianco e violetto. Ph Courtesy Österreichische nationalbibliothek.