La stanza da bagno come la intendiamo oggi nasce agli inizi del XIX secolo: quando Otto Wagner, in occasione di un giubileo, presentò una vasca trasparente

La storia del bagno inteso come stanza è legata a doppi binari paralleli.

Da una parte l’igiene e il piacere, quest’ultimo inteso anche come tema religioso, costituiscono un binario, e dall’altra la dicotomia tra la sfera pubblica e quella privata.

Ciascun ambito ha seguito un proprio cammino, soprattutto durante le diverse epoche storiche in cui uno aveva maggior rilevanza rispetto all’altro.

Questo continuo mescolarsi di sfere di pertinenza ci ha portato all’epoca moderna, in cui la stanza da bagno assume una forma completa, incorporando sia lo spazio destinato all’igiene che quello dedicato alla cura del corpo.

La storia del bagno: Piacere, pratiche e riti di purificazione

Lungo la sua storia, il bagno ha perso alcune delle valenze che erano più evidenti in passato, come ad esempio l’aspetto legato al piacere, alle pratiche e i riti di purificazione immersiva, oppure l’aspetto pubblico, come nell’antica Grecia o durante il periodo dell’Impero Romano, in cui le pratiche di igieniche non richiedevano necessariamente un grado rilevante di riservatezza.

Nell’Ottocento il bagno assume la forma attuale

Quello che risulta sorprendente riguardo alla progettazione di questi spazi è che l’ambiente del bagno, pur essendo un tema millenario, ha assunto la sua forma attuale solo alla fine dell’Ottocento, quando le soluzioni impiantistiche ebbero finalmente risolto tutti i problemi legati alla progettazione.

La storia del bagno contemporaneo inizia con l’Esposizione per il Giubileo nel 1898

La storia che sto per narrare ha inizio verso la fine dell’Ottocento, precisamente nel 1898, quando durante l’Esposizione per il Giubileo, Otto Wagner decise di presentare una residenza modello. Vennero rappresentate una stanza da letto con il bagno, una riproduzione del suo appartamento in affitto al numero 3 di Köstlergasse a Vienna.

La scandalosa vasca trasparente di Otto Wagner

Il suo intento era presentare al pubblico una nuova idea di bagno con una rivoluzionaria e “scandalosa” vasca trasparente in cristallo.

Lo spazio più innovativo era costituito dal bagno, uno spazio rettangolare dalle dimensioni di 5,28 metri di lunghezza, 2,91 metri di larghezza e alto 3,60 metri.

Nell’installazione il freddo e rigido pavimento in maiolica, di tradizione ottocentesca, fu ricoperto con un tessuto bianco e violetto, realizzato tramite una tessitura a spugna in cotone, finemente decorato con semplici linee orizzontali.

Il tessuto era lo stesso utilizzato per gli asciugamani e gli accappatoi e venne impiegato anche per ricoprire le pareti, con un’unica interruzione negli angoli dove venne inserita una cornice di legno tinteggiata di bianco.

La rubinetteria e tutti gli accessori erano in ottone con finitura nichelata, seguendo la tradizionale produzione dell’epoca. Ma l’elemento di grande novità fu la vasca, interamente realizzata in cristallo, con giunti metallici nichelati sui quattro angoli.

Una vasca seduttiva

Sulla sua ambiguità e sul potere seduttivo di quella vasca August Sarnitz scrisse testualmente: “Non si poteva non raccogliere l’evidente ambivalenza tra l’estetica della trasparenza, etica della purezza e l’erotismo della nudità”.

L’igiene prende il sopravvento

La storia del bagno cambia nel Novecento quando l’intenzione di soddisfare le necessità igieniche all’interno della propria abitazione aveva determinato una veloce riflessione sulla disposizione degli ambienti domestici, attribuendo al bagno un ruolo centrale in questa mutazione.

Adattarsi agli spazi: gli arredi mimetici

Le prime soluzioni dovettero adattarsi agli spazi preesistenti, dando così origine ai primi arredi mimetici.

Inizialmente posizionati in prossimità della cucina, per andare in contro alle esigenze idriche, furono successivamente spostati in vicinanza della camera da letto.

Contestualmente, anche i sistemi di riscaldamento dell’acqua subirono una specializzazione, con l’ampia diffusione di contenitori che sfruttavano il gas urbano per riscaldare l’acqua.

L’acqua corrente arriva nel bagno

Con l’introduzione dell’acqua corrente nelle abitazioni, questi mobili potevano essere connessi sia alla rete idrica che a quella fognaria.

Le forniture erano spesso integrate con l’arredamento circostante, dando luogo alla consueta visione di lavabi all’interno di cabinet realizzati in materiali come frassino e ciliegio. Questi mobili presentavano gambe e struttura in ferro bronzato, completate da un bordo in noce nera, ciliegio o frassino.

Bagno e architettura modernista

Il bagno progettato da Otto Wagner comprovava le sue idee innovatrici sulla funzionalità e l’igiene nella progettazione degli spazi abitativi. In quel periodo, tali concetti rappresentavano elementi cruciali dell’architettura modernista, volta a adattare gli ambienti residenziali alle crescenti esigenze della società, abbracciando nuovi standard di igiene e comfort.

Wagner emerse, all’interno della storia del bagno, come il precursore nel collegare il concetto di “igiene” non solo a scopi funzionali, ma anche agli aspetti estetici dell’architettura.

La sua prospettiva, integrata nella teoria della modernizzazione architettonica, trasformò l’igiene da elemento essenziale per il funzionamento adeguato a un prerequisito fondamentale per una rivoluzione completa nel campo dell’architettura.

Adolf Loos: senza gli idraulici non esiste modernità

Il risultato di questa esposizione secondo Adolf Loos, come scrisse il 12 giugno del 1898 nell’articolo Gli Interni nella Rotonda, fu un “gioiello” della modernità, un cambio di passo nella storia del bagno.

Qualche mese dopo Loos scrisse un altro articolo dal titolo Gli Idraulici dove sostenne che senza l’idraulico non esisterebbe la modernità.

Loos sembrava indicare una traslazione dell’attenzione architettonica verso ciò che sfugge alla percezione diretta, verso ciò che è impercettibile.

L’impianto idraulico, lontano dall’essere esclusivamente un’infrastruttura invisibile o la parte meccanica degli edifici, diventa invece una componente estetico funzionale.

L’impianto idraulico si rivela come un elemento di organizzazione degli spazi. In questo modo, diventa un elemento chiave nella progettazione architettonica e nella storia del bagno come lo conosciamo oggi.

In copertina: In occasione del Giubileo del 1898 di Vienna l’architetto austriaco Otto Wagner espone un bagno che ha come modello quello della sua residenza. Ma con l’innovazione di una vasca da bagno in cristallo trasparente e a parete, a pavimento, per asciugamani e accappatoi, un unico tipo di tessuto a righe bianco e violetto. Ph Courtesy Österreichische nationalbibliothek.