I quarant’anni di Cersaie, dal 25 al 29 settembre a Bologna, coincidono con quelli di una ripresa che fa ben sperare per il 2024

C’è un orgoglio speciale nelle parole del vicepresidente di Confindustria Ceramica, Emilio Mussini: quello di chi può legare un anniversario importante come i quarant’anni di Cersaie al ritorno dei numeri che precedono l’emergenza Covid.

E questo nonostante un quadro geopolitico destinato a restare a lungo precario, mentre il caro energia lascia ferite ancora in buona parte da rimarginare. L’edizione della fiera internazionale della ceramica e dell’arredo bagno, a Bologna dal 25 al 29 settembre, si è annunciata infatti come quella di una serenità almeno in parte ritrovata.

Leggi anche: Bagno e benessere. Una storia capricciosa con alti e bassi

“Nel 2022”, spiega Mussini, “l’intera industria ceramica ha superato gli 8 miliardi di euro di fatturato segnando una forte crescita, mentre i primi mesi di questo 2023 hanno fatto registrare una flessione nei fatturati nell’ordine del 10 per cento, come era ovvio prevedere.

Abbiamo però in mano una serie di elementi che ci permettono di stimare come già la seconda parte dell’anno stia segnando una ripresa: c’è ancora da recuperare, ma il 2024 potrebbe essere l’anno dell’assestamento”.

Leggi anche: Il bagno, dietro le quinte

L’ottimismo di Mussini è supportato anche dai numeri che riguardano direttamente la fiera. Cersaie conferma infatti il lay out della passata edizione, che vuol dire quindici padiglioni su quindici della struttura fieristica bolognese impegnati per un totale di 145 mila metri quadrati trasformati nella vetrina internazionale di un settore strategico per il Made in Italy.

“Un settore”, come Mussini tiene a ribadire, “che non è votato soltanto alla ricerca tecnologica ed estetica, ma anche alla sostenibilità. Le superfici ceramiche sono infatti diventate con il tempo un alleato potente del progetto che difende la Terra.

Le aziende espositrici hanno dimostrato di saper realizzare prodotti in grado di essere migliorati con gli anni, ma allo stesso tempo capaci di resistere alle mode.

Quello della ceramica è un settore lungimirante, che innova con un rispetto profondo per il suo stesso passato, senza inseguire tendenze effimere, e dunque in grado di dare vita a un’offerta solida e funzionale, oltre che rilevante per l’estetica”.

Proprio a sostegno di questa offerta sempre più sofisticata e sfidante, è stata pensata una delle novità dell’edizione numero quaranta della fiera dedicata al mondo della posa, dove il mercato dei grandi formati richiede ormai da anni un livello di professionalità sempre crescente delle maestranze.

Guardando alla formazione delle generazioni future, sei giovanissimi tra i 17 e i 23 anni sono chiamati a cimentarsi nella creazione di un manufatto con l’utilizzo di piastrelle di diversi formati.

Le celebrazioni vere e proprie per i quarant’anni della fiera sono invece affidate a uno storytelling che si dipana lungo un percorso in cinque stazioni tra immagini e video che documentano una lunga storia di eccellenza, mentre le conferenze e gli incontri del programma Costruire Abitare Pensare rappresentano il riferimento immancabile per continuare a sviluppare ciò che sta a cuore a Cersaie dalla nascita: non soltanto il business, ma anche la cultura del progetto.

Foto di copertina: Il Café della Stampa curato da Interni lo scorso anno con Studio Otto di Paola Navone. Quest’anno (settima edizione dei Café organizzati da Cersaie) l’ospite è Massimo Iosa Ghini, che interviene sul rapporto tra materiale ceramico e progetto architettonico.