6 visionari, art director e imprenditori che stanno trasformando l’arredo bagno di design (sempre più ibridato nel living)

I designer, gli art director, i manager visionari: chi sono i deus ex machina che progettano il bagno contemporaneo?

Abbiamo interpellato sette fra i più conosciuti e i più dirompenti art director e imprenditori del mondo bagno per esplorare il presente e il futuro della stanza dedicata al benessere.

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La direzione è chiara: impiego razionale dei materiali, attenzione alla trasversalità e alla collettività, apertura verso l’ibridazione fra living e bagno.

Da stanza delle necessità a spazio iconico, immaginato, desiderato. E sostenibile.

Andrea Lupi è l’art director di antoniolupi, azienda da anni votata all’innovazione attraverso una ricerca estetica e un utilizzo evolutivo dei materiali.

Ricerca cromatica e materiali di una bellezza incredibile: riporteremo questo pensiero nell’ambiente bagno e oltre. Il colore, insieme alla forma, è un antidoto alla banalità”. Sintetizza così la propria visione Andrea Lupi, art director di antoniolupi, senza dimenticare la necessità di circondare la ricerca con un progetto in cui partecipano buon senso e uno sguardo pragmatico al mercato e al pianeta.

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Ma la mossa rivoluzionaria del brand, quasi inaspettata, è l’apertura intenzionale e dichiarata all’arredamento. Lupi commenta la nuova strategia: “Abbiamo iniziato due anni fa con le carte da parati, le lampade, i tappeti. Il mercato ha accolto in modo ottimale le nostre proposte per una ragione facile da intuire: la contaminazione funzionale fra camera da letto e bagno è già in corso da tempo. Sono i luoghi privati, del sé”.

L’attenzione però non è rivolta solo al benessere delle persone, ma anche a quello del pianeta. “antoniolupi è stato uno dei primi brand a usare il Corian, nel 2002. La tecnologia nel frattempo è progredita: oggi sviluppiamo le nostre resine in house, materiali che ci offrono possibilità infinite dal punto di vista formale per la flessibilità delle tecniche produttive industriali”.

Eppure Paolo Ulian ha firmato Intreccio, un lavabo in marmo che pesa ‘solo’ 55 chili. “È così che vogliamo usare le pietre naturali: nuove tecnologie di lavorazione e la consapevolezza che stiamo trattando un materiale prezioso per farne un’opera d’arte”.

Ferruccio Laviani

Un designer con un’attitudine radicale, che non teme la sperimentazione e cerca di sconfinare in universi produttivi mai esplorati. Ferruccio Laviani nel 2022 ha firmato Pigmenti per Lea Ceramiche.

Texture innovative, materiche, che riportano il caolino e le terre alla loro essenzialità visiva. “Ho lavorato per Lea pensando ai colori e alle texture delle opere di Sol Lewitt: è stato un escamotage per superare i confini della ceramica. Colori e texture sia più tradizionali sia più recenti, che imitano altri materiali”.

Un lavoro che punta all’onestà del materiale, con l’ambizione di riportare la superficie ceramica alla propria dignità funzionale e estetica. Colori sobri ma inusuali, il finish mat, l’ampiezza delle lastre e la versatilità applicativa della tecnologia Slimtech, che non prevede né demolizioni né colle, fanno della ceramica una superficie che suggerisce nuove prospettive nell’ambiente bagno.

“Pigmenti, con la sua gamma cromatica e il suo ’touch’ naturale, offre la possibilità di realizzare un ambiente bagno che si discosta radicalmente dai colori e dalle finiture ceramiche alle quali eravamo abituati. Combinato ad altre collezioni, apre a infinite possibilità di linguaggi stilistici dando vita ad ambienti più personali, contemporanei e sostenibili”, conclude Laviani.

Aldo Parisotto

“Non faccio più distinzione fra i vari ambienti domestici, quello che mi interessa è far star bene le persone”. Esordisce così Aldo Parisotto, che insieme a Massimo Formenton segue da tempo Nic Design.

L’ultimo prodotto è la collezione Mediterraneo, un’interpretazione inusuale del bagno, che propone un percorso di modularità e flessibilità funzionale con l’intento di tornare agli archetipi domestici. “Abbiamo voluto analizzare la sorgente antropologica della relazione fra uomo e acqua nel suo spazio più abituale: la casa.

Il tema del ‘contenere’, prima dell’avvento dei bagni contemporanei, era affidato a oggetti semplicissimi: i catini. Mediterraneo usa il medesimo concetto e lo trasforma in un codice identitario”.

L’idea di Parisotto + Formenton è di esplorare una dimensione familiare trasversale, collettiva, in cui i contenitori di diversi materiali e, volendo, di diversi colori rispondono alle funzioni in modo intuitivo e, soprattutto, con grande libertà interpretativa.

Non è un bagno statico, è un bagno che si adatta alle diverse età e ai diversi momenti della vita individuale. Che si affida a una traduzione intelligente della funzione rimanendo in un’area formale semplice, comprensibile. “Mi piace l’idea di ibridazione, di uno spazio in cui si ha cura di sé e che si amplia anche alle altre aree della casa”.

Giulio Cappellini

“Il settore è in continua evoluzione, l’ambiente bagno è sempre più sofisticato. Ci troviamo di fronte a una costante ricerca di nuovi materiali, di tecnologie avanzate, di texture inusuali. Per questa ragione siamo indotti a creare oggetti belli e funzionali, che rispondano alle reali esigenze del consumatore. I nuovi prodotti devono perciò seguire le nuove istanze sia in termini formali che funzionali, tenendo conto che l’evoluzione del bagno riguarda gli ambienti domestici e quelli dell’ospitalità”.

Giulio Cappellini commenta i trend del bagno in modo sintetico, con uno sguardo al marketing e uno all’evoluzione delle abitudini delle persone. Il suo lavoro di art direction per Flaminia, del resto, parla da solo.

L’attenzione alla tecnologia che oggi riduce il peso e gli spessori dei sanitari, la scelta atipica di coinvolgere di volta in volta designer in grado di creare prodotti iconici e progettisti più attenti alla continuità delle serie, la capacità di tradurre in forme sensate e razionali anche gli elementi più scultorei…

C’è la mano di Cappellini, che non rinuncia mai alla ricerca, con una grande passione per la bellezza e l’evoluzione formale. “Il ruolo dell’art director è quello di individuare e magari precedere i nuovi trend creando, con i designer più diversi, sanitari che rappresentino una concreta evoluzione rispetto a quelli del passato e che possano essere facilmente inseriti in molti e diversi contesti architettonici”, conclude Cappellini.

ZeTae

Quello fra ZeTae Studio e Relax Design è un grande amore progettuale. “Siamo nati praticamente insieme. Fin dall’inizio ci siamo occupati di Relax Design dal punto di vista sia del prodotto che delle strategie e della vision”.

Il risultato è un brand dinamico, che radica la propria ricerca formale nello sviluppo di materiali prodotti in house.

La resina trasparente Lumenit è al momento la protagonista dello sviluppo dei nuovi prodotti.

“Abbiamo puntato sulla trasparenza e il mercato ha risposto con entusiasmo. Il colore è il segno estetico più identitario, utilizzato per ogni collezione White Label.

Non siamo di certo stati i primi a seguire questa strada, ma abbiamo cercato di farlo in modo nuovo, con oggetti signature riconoscibili per la loro versatilità d’uso nei diversi contesti di mercato”.

Il segreto probabilmente è nel focus: ZeTae Studio disegna vasche e lavabi che sembrano poter esistere come oggetti unici, delle piccole sculture acquatiche dalle forme semplici e organiche.

“Il futuro? Ci stiamo concentrando su una nuova gamma cromatica, più naturale, con colori caldi, mantenendo alta la customizzazione che da sempre è un segno del brand”.

MC+

Mattia Biagi e Cardenio Petrucci hanno da poco fondato MC+, un brand che firma prodotti destinati a un mercato di nicchia, fra collectible design e arte contemporanea. La materia della prima collezione MC+ esprime da sola l’impronta hi-end del marchio: il marmo. Un materiale che ritorna spesso nelle conversazioni intorno al progetto del bagno, da trattare con grande rispetto e razionalità.

Un percorso che i due art director e founder hanno intrapreso con responsabilità e consapevolezza, grazie a un’esperienza ventennale nel mondo dell’arredo, dell’arte e del design, tra l’Italia e gli Stati Uniti.

La prima serie, ispirata a Leon Battista Alberti, rende omaggio a un approccio architettonico nel solco di un made in Italy tecnologico e sempre più evoluto: le lavorazioni sono eseguite con tecnica water-jet su marmo di Carrara.

Quasi inutile dirlo: si tratta di una limited edition rivolta alle gallerie, al mercato del lusso e agli amanti delle opere uniche. Concinnitas, questo il nome della collezione, sta in latino per ‘elegante e sapiente unione di più elementi’.

Quindi parliamo di un bagno che esce dal design industriale e incontra il pregio delle pietre naturali, in un’ottica non seriale ma di ‘arte funzionale’.

“La nostra idea è creare pezzi unici messi a punto espandendo le nostre collaborazioni, per un ‘design contaminato’ da mondi diversi, come l’arte, l’artigianato, la tecnologia e la moda.

Ed è proprio così che sono nati i due progetti del bathroom system Cake, lavabo e vasca in marmo di Carrara Arabescato e Breccia Capraia, della collezione Concinnitas, presentata all’Istituto dei Ciechi alla Milano Design Week 2023”, raccontano i due art director.