La mostra Yayoi Kusama. Infinito presente porta a Bergamo una delle Infinity Mirror Room più iconiche dell’artista, dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York: fino al 24 marzo

In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, uno dei più antichi palazzi comunali d’Italia accoglie, curata da Stefano Raimondi, la mostra Yayoi Kusama. Infinito presente che porta in città alta Fireflies on the Water una delle Infinity Mirror Room più iconiche dell’artista nipponica, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York.

E’ iniziato tutto in un campo di fiori

L’arte e la vita per Yayoi Kusama sono indissolubilmente legate. Nata in Giappone, a Matsumoto, nel 1929, da una famiglia agiata che aveva previsto per lei una precisa posizione nella società, fin da bambina inizia ad avere allucinazioni uditive e visive. Come la stessa artista ha raccontato è iniziato tutto in un campo di fiori: “C’era una luce accecante, ero accecata dai fiori, guardandomi intorno c’era quell'immagine persistente, mi sembrava di sprofondare come se quei fiori volessero annientarmi”.

L’arte si rivela fin da subito un elemento necessario e terapeutico per gestire le sue allucinazioni. I genitori, tuttavia, non accettano la sua passione, tanto che la madre distrugge i suoi disegni prima che lei riesca a terminarli. È proprio per questo motivo che una delle prime forme d’arte di Yayoi Kusama sono i pois, elementi veloci da disegnare.

Un’arte rivoluzionaria

Si dedica allo studio dell’arte, nonostante il parere contrario della famiglia, rimane colpita dai dipinti dell’artista Georgia O’Keeffe, moglie di Alfred Stieglitz, e decide di scriverle. Dopo aver ricevuto risposta, Yayoi Kusama si trasferisce nel 1958 negli Stati Uniti, prima a Seattle e poi a New York. Dopo le iniziali difficoltà nell’ambiente artistico, fortemente maschilista e per le sue origini giapponesi, comincia a farsi notare. Già negli anni 60, consolida la sua posizione nell’avanguardia newyorkese e viene considerata una rivoluzionaria per l’epoca.

Dopo aver raggiunto la fama in tutto il mondo, nel 1973 Yayoi Kusama torna in Giappone e nel 1977 si fa ricoverare spontaneamente in un istituto psichiatrico dove vive ancora oggi. Questo non le ha in alcun modo impedito di affittare un atelier davanti all’ospedale, in cui si reca ogni giorno per dipingere. In questi anni ha continuato a lavorare, collaborando anche con celebri brand di moda, e a dedicarsi alla sua ricerca, dipingendo quadri e scrivendo romanzi e poesie.

Una mostra ambiziosa

“La mostra dedicata a Yayoi Kusama è ambiziosa e speciale”, spiega il curatore Stefano Raimondi, fondatore e direttore di The Blank Contemporary Art, “resa possibile da un progetto articolato, che ha richiesto due anni di lavoro, e dai rapporti internazionali con il Whitney Museum of American Art, senza dubbio uno dei più importanti musei al mondo.”

L’allestimento, curato da Maria Marzia Minelli, offre un percorso introduttivo che approfondisce la ricerca di Yayoi Kusama attraverso poesie, filmati e documentazioni, creando uno spazio di condivisione fisica e digitale dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario dell’artista giapponese. Al centro del percorso Fireflies on the Water è un'installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta.

Un approccio allucinatorio al reale

Elementi che creano un effetto abbagliante di luce diretta e riflessa, emanata dagli specchi e dalla superficie dell'acqua. Lo spazio appare infinito, senza cima, fondo, inizio o fine. Come nelle prime installazioni di Yayoi Kusama, tra cui l’Infinity Mirror Room (1965), Fireflies on the Water incarna un approccio quasi allucinatorio alla realtà. Legato alla mitologia personale dell'artista e al processo di lavoro terapeutico, l’opera rimanda a fonti come il mito di Narciso e il paesaggio giapponese.

Un’artista trasversale

“ Yayoi Kusama è un’artista amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici, capace di meravigliare e stupire, e la stanza Fireflies on the Water è sicuramente la più adatta a sottolineare le tematiche che accompagnano Bergamo Brescia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, che affrontano i temi della resilienza, della cura, per aprirsi infine a una nuova dimensione piena di luce, energia e sconfinate possibilità”, conclude Raimondi.

Orari e info: www.theblank.it - tel. +39.035.19903477 - associazione@theblank.it