Una sezione è dedicata ai ritratti “rubati” lungo le strade di New York e Chicago. La Maier sceglie i quartieri proletari delle città in cui vive, popolati da uomini, donne, bambini anonimi che davanti al suo obiettivo diventano improvvisamente protagonisti. Mentre percorre la città talora si sofferma su un volto e spesso questo volto le assomiglia, è quello di persone che vivono ai margini del mondo e raccontano povertà, lavori estenuanti, miseria e destini oscuri. Oltre ai ritratti, si concentra sui gesti che spesso tradiscono pensieri, intenzioni rivelando la loro autentica identità. Le mani sono spesso protagoniste perché raccontano, inconsapevolmente, la vita dei soggetti ripresi.